Le quattro acquasantiere sono composte di due parti in ceramica inserite in una cornice ovale in legno dorato terminante in alto e in basso con un motivo di volute ed elementi vegetali. Nella parte superiore il fondo, in ceramica bianca dipinta di blu, ha terminazione ovale nella parte superiore e un profilo mistilineo in basso, corrispondente alla sagoma della vaschetta per l’acqua santa di cui costituisce l’alloggiamento. La decorazione consiste in un’iscrizione lungo il contorno, una croce raggiante al centro circondata da sei cherubini, e rami con foglie lanceolate e piccoli fiori in basso. La vaschetta per l’acqua santa, applicata nella metà inferiore, è composta da un corpo a sezione ovale sporgente dal fondo, nella cui parte anteriore è un’apertura per consentire l’introduzione della mano decorata con linee blu a evidenziarne le parti, rami con foglie lanceolate e fiori dipinti come se proseguissero dal fondo e nella coppa è dipinto un motivo a baccellature. Nella parte bassa, la vaschetta termina con un bordo con iscrizione che prosegue quello presente nella parte superiore del fondo, sul quale è il completamento dell’iscrizione
- OGGETTO acquasantiera
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ATTRIBUZIONI
Ceramiche Fenice Albissola (1922/ 1974)
Ditta Amleto Bertoni-saluzzo (attiva Metà Xx Secolo)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Opere ex Società Italia Navigazione
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Oggetti provenienti dalla turbonave Cristoforo Colombo, nella quale decoravano la cappella di bordo progettata dall’ingegner Segala con un’ispirazione baroccheggiante. Sul retro della vaschetta di una delle acquasantiere si trova un’etichetta che ne riconduce l’esecuzione alla manifattura Fenice di Albisola Superiore. La cornice lignea è invece stata realizzata dalla Ditta Amleto Bertoni di Saluzzo, informazione questa desunta da due targhe contenenti i nomi degli esecutori delle diverse parti, che erano con ogni probabilità appese all’ingresso della cappella (NCTN 1201389006). La datazione dell’opera è da collocarsi antecedentemente al 1954, anno in cui la nave era entrata in servizio per la Società Italia di Navigazione. Come le altre opere che decoravano i transatlantici della Società Italia di Navigazione, in seguito alla radiazione delle navi dal servizio passeggeri (l. 684/1974, art. 16), il dipinto è stato assegnato al Ministero dei Beni Culturali. L’esecuzione di decori in blu su fondo bianco era una cifra stilistica caratteristica delle manifatture Albisolesi, tra cui la Fenice, aperta ad Albisola nel 1922 da Manlio Trucco, era una delle più note. Il verso scritto lungo il bordo è tratto dal Salmo 50, e, tradotto dal latino, recita: “Mi aspergerai e sarò mondato. Mi laverai, e sarò più bianco che la neve”
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389005
- NUMERO D'INVENTARIO 4168
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
- ENTE SCHEDATORE Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- ISCRIZIONI recto, lungo il profilo dell’elemento di fondo - Asperges me et mundabor/ lavabis me et super nivem dealbabor - a pennello - latino
- STEMMI su etichetta sul retro - commerciale - Marchio - Ceramiche Fenice Albisola Superiore - Stemma del ducato di Savoia (leoni e corona) e iscrizione: Ceramiche/ fenice/ Albissola
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0