Centauro morente. Centauro morente

dipinto,

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI De Chirico Giorgio (1888/ 1978)
  • LOCALIZZAZIONE Assicurazioni Generali
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è realizzata negli anni della formazione di de Chirico sotto l’influenza della cultura tedesca e in particolare di Arnold Böcklin, più volte citato nei dipinti di questo periodo e a cui l’artista dedicherà uno scritto nel 1920, considerandolo “un vero romantico con anima classica” (Fagiolo 1987, p. 14). Secondo Maurizio Fagiolo dell’Arco questo e gli altri dipinti böckliniani sono eseguiti dopo aver abbandonato nel marzo 1910 l’Accademia di belle arti di Monaco, a cui il giovane pittore si era iscritto nel 1906. Maurizio Calvesi (Dipinti del ‘900 1993, p. 35) propone, tuttavia, di collocarli tra 1909 e 1910, includendo anche gli ultimi mesi del periodo monegasco. Al solo 1909 sono, invece, datati da Riccardo Dottori (2018, p. 94), Fabio Benzi (2019, p. 49) e Luca Massimo Barbero (de Chirico 1019-2020, p. 356 n. 1) e alla primavera 1909 da Paolo Baldacci (2019, pp. 82-88 n. I, 1, 05). Questo piccolo nucleo di opere di ispirazione böckliniana, precocemente disperso, è in parte recuperato dallo stesso de Chirico, inviato nel 1930 a Buenos Aires alla mostra del Novecento italiano e poi esposto nel 1932 alla Galleria Milano. In quest’occasione le tele, tra cui quella in esame, sono pulite e firmate. De Chirico reimmette nel mercato questa serie di tele di ispirazione romantica in polemica con il gruppo del “Novecento italiano”. Il tema del centauro è particolarmente caro a de Chirico, nato a Volo in Tessaglia regione dove secondo la leggenda si svolsero le epiche lotte tra centauri e lapiti. Come notato da Calvesi (Dipinti del ‘900 1993, p. 34) il soggetto dal punto di vista iconografico presenta l’interessante particolare del centauro assassino che si intravede a destra sullo sfondo tra le rocce. Baldacci (De Chirico 2007, p. 64) ha, inoltre, rilevato che la figura del centauro morente è un calco di un’illustrazione di Walter Giorgi pubblicata nel 1898 sulla rivista monacense “Simplicissimus”, mentre quella del centauro assassino è tratta da un dipinto del pittore greco Nicolaos Gyis (“Centauro cavalcato da un amorino”). Il titolo “Centauro morente”, molto probabilmente scelto dallo stesso de Chirico, è documentato sin dal 1930. Come ricostruito da Paolo Baldacci (2019 p. 85), “Centauro morente” è acquistato nella prima metà del 1930 da Vittorio Emanuele Barbaroux, direttore della Galleria Milano, e alla morte di questi passa il 14 ottobre 1931 al socio Carletto Gussoni. Nel dopoguerra, in date non tutte precisabili, l’opera transita dalla Galleria Gussoni alla collezione Gino Lizzola e quindi alle Galleria EIDAC, alla casa d’aste Finarte (29 novembre 1966), alla collezione Antonio Mazzotta di Milano, alla Galleria Annunciata (aprile 1969) di Milano per poi passare ancora all’asta da Finarte (9 dicembre 1976) e comparire presso le diverse sedi della Galleria Farsetti prima di entrare nell’aprile 1982 nella collezione Assitalia, storica compagnia assicurativa statale, parte dell’INA, privatizzata a partire dal 1992 e fusa l’1 luglio 2013 con le Assicurazioni Generali con la denominazione Generali Italia S.p.A. La raccolta, ospitata palazzo dell’INA progettato da Marcello Piacentini, comprende opere significative del Novecento italiano ed è nata per volontà del senatore Giovanni Pieraccini, all’epoca presidente dell’Istituto, che aveva acquistato tra il 1981 e il 1982 i primi dipinti di de Chirico e Boccioni. Attraverso una puntuale campagna di acquisti di anno in anno la collezione si era, in seguito, arricchita di opere, rigorosamente selezionate per la loro importanza all’interno della produzione degli artisti selezionati
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201385862
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • ISCRIZIONI in alto a destra - G. de Chirico - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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