Orfeo ed Euridice

dipinto, ca 1860 - 1862

formato rettangolare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA rame/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Kauffmann Angelica (1741/ 1807)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel dipinto l’artista raffigura l’attimo in cui i due innamorati sono insieme per l’ultima volta, dietro loro è l’orrido Cerbero a guardia della porta degli Inferi che richiameranno la giovane e candida Euridice che mai più rivedrà la luce. Non a caso davanti alla coppia è Cupido che con la torcia ancora accesa fa strada a due amanti, fra poco separati. Il riferimento alla musica, che sempre affascinò l’artista, è legato al suo talento musicale abbandonato in favore della pittura nel corso dei primi anni ’60 del Settecento, periodo al quale può essere riferito il dipinto. Il mito di Orfeo ed Euridice affascinò dunque Angelika Kauffmann come dimostra il dipinto del Caffè Greco considerato scomparso (!) ma comunque noto grazie a una stampa ad acquaforte di Thomas Burke del 1782 conservata presso l’Istituto per la Grafica di Roma (FC 85227, vo. 49 H 5). La Kauffmann si formò nell'ambito artistico lombardo-veneto sotto la guida del padre, pittore di modesta levatura che fu tuttavia in grado di valorizzare il precoce talento della figlia, introducendola all'esercizio della pittura e allo studio dei grandi maestri. Dopo un primo soggiorno romano, intervallato da un viaggio a Napoli (1763-65), Angelika, sposata dal 1781 al pittore veneziano Antonio Zucchi, continuò a viaggiare (dall'Inghilterra alle Fiandre) fino a tornare a Roma dove poté acquistare una casa in via Sistina presso Trinità dei Monti. Il suo tenore di vita e la sua abitazione romana rispondevano alle esigenze e al decoro di una condizione altoborghese; l'atelier e il salotto della pittrice divennero un punto di riferimento irrinunciabile della vita artistica e intellettuale della città. Importante e intenso per la pittrice fu il rapporto con J.W. Goethe (1749 –1832) del quale eseguì il ritratto (1787: Weimar, Goethe Nationalmuseum). La pittrice, ormai celebre, mantenne forti contatti con la clientela inglese, mentre contemporaneamente la sua opera era richiesta dai più importanti committenti e dalle maggiori corti italiane ed europee. Dopo un periodo di malattia, intervallato da brevi viaggi di riposo, la pittrice morì a Roma nel 1807. Il dipinto probabilmente venne lasciato allo storico locale in ricordo delle sue frequentazioni da parte della celebre pittrice
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201360446
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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