Madonna in preghiera
Maria Vergine è rappresentata a mezzo busto, con taglio poco al di sopra del punto vita. Il corpo è ruotato di lieve tre quarti e il viso è frontale, con lo sguardo rivolto verso l’alto. Porta i capelli biondi, con scriminatura centrale, raccolti sotto un velo che scende sul petto. Indossa una tunica con scollo ovale, plissettata sul davanti con maniche lunghe. Al di sopra delle spalle poggia un manto panneggiato. Sfondo sfumato di colore giallo dorato. La tela è posta entro una cornice di formato rettangolare e di luce ovale in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia; fascia interna modanata. Quattro specchiare agli angoli dotate di ornati in pastiglia con motivo floreale stilizzato. Fascia rettangolare interna perlinata, centrale liscia, esterna profilata da filettature
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 61.5 cm
Larghezza: 51 cm
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ATTRIBUZIONI
Kauffmann Angelica (1741/ 1807): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera presenta sul retro contrassegni di appartenenza al patrimonio del castello di Racconigi sin dal XIX secolo. Sul retro la tela porta un’iscrizione, compatibile con altre note, che rende verosimile, anche per il confronto stilistico, la paternità dell’opera alla pittrice Angelica Kauffmann. La data indicata, 1788, corrisponde ad anni di intensa attività dell’artista, trasferitasi definitivamente a Roma dal 1782 e qui rimasta, lavorando per una vasta clientela internazionale, sino alla morte. Limitati sono i soggetti sacri noti prodotti dalla pittrice, buona parte dei quali di medio-piccolo formato, come nel caso in esame, e destinati alla fruizione privata. La rappresentazione della Vergine con la veste bianca e il manto azzurro, pur in assenza di specifici attributi, rimanda all’iconografia della Purisima, utilizzata in ambito asburgico per la raffigurazione dell’Immacolata Concezione. La tela si colloca in una sala che venne riallestita all’inizio del Novecento, in una fase in cui, dopo decenni di abbandono e dopo l’assassinio di Umberto I a Monza, che determinò l’abbandono della villa lombarda come luogo di villeggiatura della famiglia reale, il castello di Racconigi fu oggetto di un nuovo interesse da parte dei Savoia. Gli appartamenti dell’area di ponente furono destinati a ospitare principi in visita o ospiti illustri. Successivamente, a partire dagli anni Trenta del Novecento, subirono ulteriori trasformazioni, dopo la donazione della residenza al principe ereditario Umberto II. La serie dei ritratti degli infanti di Casa Savoia di varia epoca qui posizionati, rientra, probabilmente, tra gli acquisiti effettuati da parte di Umberto II dagli anni Venti del Novecento per completare la quadreria dinastica
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399688
- NUMERO D'INVENTARIO R 3118
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a sinistra - R 3118 (giallo) - corsivo alto-basso, numeri arabi - a impressione - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0