lapide commemorativa ai caduti, 1922 - 1922

la lapide marmorea sagomata e trattenuta lungo gli angoli da borchie in bronzo con stella pentagonale, reca, al centro, in alto, una corona bronzea di alloro trattenuta da nastri

  • OGGETTO lapide commemorativa ai caduti
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Via Ancona
  • INDIRIZZO Via Ancona, 25, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cfr.: "La Memoria perduta, I monumenti ai caduti della Grande Guerra a Roma e nel Lazio", a cura di Vittorio Vidotto, Bruno Tobia, Catherina Brice-Argos 1998, p. 227. Ugo Bartolomei (Roma, 27 novembre 1899 - Alano di Piave, 24 ottobre 1918) chiamato alle armi con i ragazzi del '99, prese parte alla Prima guerra mondiale come sottotenente del 1º Reggimento Fanteria. Morì nella battaglia della Conca di Alano nell'ottobre del 1918 nel tentativo di attirare su di sé l'attenzione del nemico per difendere un gruppo di altri suoi compagni in difficoltà. Per questa azione eroica venne decorato con la medaglia d'oro al valor militare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201254104
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sulla lapide - S.P.Q.R./ MOTIVAZIONE CONFERIMENTO MEDAGLIA D'ORO/ BARTOLOMEI UGO DA ROMA, SOTTOTENENTE COMPLEMENTO DI FANTERIA, ENTUSIASTA/ DELLA NOSTRA GUERRA, FIDUCIOSO NEGLI ALTI DESTINI DELLA PATRIA, PRIMO TRA I PRIMI, TRASCINÒ/ CON IMPAREGGIABILE VALORE IL SUO PLOTONE ALLA CONQUISTA DI UNA IMPORTANTE E FORTE POSI-/ ZIONE, RAGGIUNGENDOLA DI UN SOLO SBALZO E BATTENDONE LE SOLIDE DIFESE AVVERSARIE. NEL/ MOMENTO ASSAI CRITICO IN CUI LA SUA COMPAGNIA ERA QUASI COMPLETAMENTE ACCERCHIATA/ DAL NEMICO SOVERCHIANTE, CON GENEROSO SLANCIO E CON FULGIDO CORAGGIO, ALLA TESTA DI/ POCHI UOMINI, AFFRONTANDO SICURA MORTE, VOLLE ATTIRARE SU DI SÉ LE FORZE AVVERSARIE, GET-/ TANDOSI CON IRRESISTIBILE IMPETO CONTRO DI ESSE E TENENDOLE IMPEGNATE. GRAVEMENTE FERITO,/ RINUNCIÒ AD OGNI AIUTO E CONTINUÒ A COMBATTERE EROICAMENTE, INFONDENDO CON LE PAROLE/ E CON L'ESEMPIO FEDE E RESISTENZA NEI DIPENDENTI; E VICINO A MORIRE, IN UN SUPREMO SCATTO/ DI ENERGIA E DI ENTUSIASMO, TROVÒ LA FORZA DI GRIDARE LE SUE ULTIME PAROLE INCI-/ TATRICI: "AVANTI, RAGAZZI, AVANTI PER L'ITALIA NOSTRA! CORAGGIO" - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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