grottesche

dipinto murale, ca 1575 - ante 1579

Intradosso di porta con fasce laterali e celetto a finti marmi; agli angoli del celetto emblema del gambero rosso

  • OGGETTO dipinto murale
  • ATTRIBUZIONI Motta Raffaellino Detto Raffaellino Da Reggio (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzina Gambara
  • INDIRIZZO Via Jacopo Barozzi, 71, 01100 Bagnaia VT, Viterbo (VT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le Sale al Piano terreno decorate a paesaggio - dette della Pesca e della Caccia - sono state riferite dalla critica al passo del Baglione, che - a proposito di Antonio Tempesta - ricorda "per il Cardinal Gambero altre cose nel Palagio di Bagnaia dalle quali acquistò gran credito". La commissione di Bagnaia dovette probabilmente inserirsi tra il primo e il secondo soggiorno romano del pittore - dopo la partecipazione alla decorazione della Galleria delle Carte Geografiche e prima di quella relativa al terzo piano delle Logge, sempre in Vaticano - e si intrecciò con il suo intervento allo scalone del Palazzo Farnese di Caprarola. La cronologia del cantiere diretto da Raffellino potrebbe dunque adattarsi anche all'intervento del giovane pittore fiorentino, se si intende il termine dei lavori inscritto nel fregio esterno della palazzina - 1578 - quale riferimento all'insieme delle opere sia architettoniche sia pittoriche, in vista della visita del papa Gregorio XIII (10 settembre 1578). All'influenza giovanile dei fiammighi, attivi a Firenze, quali Stradano, si sommarono quelle di Matteo Bril, e dal 1578 del fratello Paul. Da questi ultimi trasse la libertà esecutiva delle sale di Bagnaia, il rilievo e l'autonomia affidati al genere del paesaggio e inconsueta al tempo. E' stato notato (Bonelli 2006), come analoghi intrecci tra visione del paesaggio e impianto decorativo sono maggiormente presenti in coevi cicli del nord Italia (ad esempio Bernardino Campi e Carlo Urbino nel palazzo del giardino di Sabbioneta), riflettendo anche l'attenzione se non il coinvolgimento del committente bresciano. Il tema della Caccia è in realtà secondario nello svolgimento dei paesaggi, che semmai sembrano suggerire quello dell'acqua. L'elemento figurativo è sempre assorbito dal contesto paesaggistico senza acquisire alcuna centralità narrativa. Nei due sovrapporta sono rappresentate le due divinità vergini di Diana e Minerva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201220248
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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