SUITE DU PAVÉ DU TEMPLE DE LA FORTUNE DE PALESTRINE. Porzione del pavimento musivo del Tempio della Fortuna di Palestrina

stampa di traduzione,

Paesaggio: parte del territorio della Nubia; fiume Nilo; santuario della città di Memphis; isola di Faro; porto di Alessandria d'Egitto. Figure: soldati; cacciatori; sacerdotessa; messaggero; animali reali e fantastici; uccelli ibis. Oggetti: tempio; navi; statue; alberi; piante; rocce

  • OGGETTO stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA ACQUAFORTE
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Tuscolano
  • LOCALIZZAZIONE Scuderie Aldobrandini
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi, 6, Frascati (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa qui esaminata rappresenta la sezione inferiore destra (Tav. LVIII) del prezioso mosaico nilotico custodito nel Museo Nazionale Archeologico Prenestino di Palestrina. Il grande mosaico policromo, risalente alla fine del II secolo a.C., decorava - in origine - la pavimentazione dell'abside di un edificio del Foro (a pianta rettangolare); nell'opera, mediante la prospettiva a volo d'uccello, sono ritratti complessivamente i territori attraversati dal Nilo da Nord a Sud, dall'alto Egitto fino al confine con l'Etiopia. L'inondazione annuale del fiume, rappresentata nel mosaico, era considerata come un momento importante e gioioso, fonte di prosperità ed abbondanza; per tale motivo, venivano organizzati banchetti in onore del sacro connubio tra Osiride (il Nilo) ed Iside (la terra d'Egitto) dalla cui unione nasceva Horus (il nuovo raccolto). Nel mosaico si allude, nel complesso, alla grandiosità e alla ricchezza del regno tolemaico di cui vengono ritratti momenti di attività legati alla pesca, alla caccia, all'agricoltura, alla pastorizia e al commercio; attraverso la rappresentazione del porto di Alessandria - quest'ultima fondata da Alessandro Magno e considerata come la "capitale culturale e spirituale del mondo greco orientale fra il III e il II secolo a.C" - si esaltava, così, il potere politico della dinastia allora regnante. Il mosaico nilotico (m 6,15x5,06) è stato scoperto nel '600 e, nel tempo, ha subito molteplici spostamenti. All'inizio fu staccato dal pavimento, smembrato e portato a Roma; tra le varie sezioni, quella raffigurante un banchetto, fu acquistata dal granduca di Toscana che - successivamente - la vendette al Museo di Berlino, dove ancora si trova (nel Museo di Palestrina tale sezione è stata sostituita da una copia). Nella parte inferiore del mosaico nilotico sono rappresentati vari edifici monumentali. Tra questi, nella tavola LVIII (in alto a destra), è riconoscibile un grande tempio cinto da mura fortificate; quattro grandi statue si ergono in corrispondenza dell'ingresso principale. Il tempio può essere identificato o con quello di Osiride a Canopos o, verosimilmente, con un santuario della città di Memphis per i riferimenti alla famosa attività commerciale svolta dalla stessa; si notano, infatti: una nave da carico con ampia vela quadrata (sulla sinistra) e un uomo che, faticosamente, reca sulle spalle un pesante bagaglio sulla via che conduce verso l'entrata. Sulla sinistra si nota un'altra città cinta anch'essa da mura e caratterizzata da un edificio "troncoconico" su cui sono appollaiati e in volo gli uccelli ibis, sacri alla cultura egizia per la loro capacità di eliminare insetti, cavallette e serpenti. Nella zona inferiore della seguente sezione è raffigurato il porto di Alessandria d'Egitto; della Città, governata dalla dinastia macedone dei Tolemei, viene rappresentata la sontuosa dimora. Il palazzo - circondato da mura e caratterizzato da colonne e tendaggi - è animato dalla presenza di soldati macedoni in fermento; a fianco vi sono: una sacerdotessa - con una palma ed una corona vegetale tra le mani - e un messaggero con uno strumento musicale ricurvo. È probabile che la scena rappresenti l'annuncio di una vittoria militare dei Tolemei contro la Siria governata dai Seleucidi. Sulla destra, nei pressi di un ambiente a volta da cui si avvia una processione religiosa, è custodita una statua di un cane (probabilmente Anubis). Il porto di Alessandria presenta barche a vela ed una nave da guerra guidata da un condottiero di dimensioni straordinarie; egli è, probabilmente, la personificazione del sovrano divinizzato Tolomeo I Sotér - re dal 323 al 283 a.C. - fondatore delle feste e dei giochi in onore della sua dinastia. In basso a destra, infine, vi è l'isola di Faro caratterizzata da semplici abitazioni di pescatori ed agricoltori. Nella collezione del Museo Tuscolano è presente anche un'altra stampa del volume IV che, del mosaico, riproduce la porzione superiore sinistra: tav. LIX (1201059151)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201059150
  • NUMERO D'INVENTARIO 138
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Frascati
  • ISCRIZIONI in alto al centro - SUITE DU PAVÉ DU TEMPLE DE LA FORTUNE DE PALESTRINE - Anonimo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'