Vanitas

dipinto ca 1625 - ca 1630

Figure femminili

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 55
    Larghezza: 68
  • ATTRIBUZIONI Caroselli Angelo (1585/ 1652)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Corsini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Corsini
  • INDIRIZZO Via della Lungara 10, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro è ricordato nell'inventario del cardinale Neri Corsini del 1750, tra quelli acquistati con i denari avventizi, come opera di Antonio Gherardi: "La vanità due mezze figure al Naturale..." (Magnanimi 1980). Successivamente attribuita a Carlo Saraceni (Barbier de Montault 1870), la tavola è da Voss nel 1924 restituita a Angelo Caroselli. Malgrado il catalogo dell'artista sia noto solo in parte è evidente, vista la frequenza con cui ricorre, come il tema della Vanitas, gli fosse particolarmente congeniale. Infatti se da un lato gli permetteva di creare delle opere "criptiche" e di seguire una sua particolare inclinazione verso l'occulto e l'alchimia, dall'altro gli consentiva anche di raffigurare delle giovani e piacenti donne per cui si procurò la fama di dongiovanni ed adultero. Sia il Passeri che il Baldinucci parlano inoltre diffusamente, della grande abilità che l'artista possedeva nel copiare i maestri antichi e nel lavorare allo stesso tempo con stili diversi. Nell'opera infatti è possibile individuare oltre che la tradizione caravaggesca, quella della pittura veneziana del Cinquecento, il tema della toilette rimanda immediatamente a Tiziano, Savoldo, Veronese, ma soprattutto a Giorgione di cui riprende inoltre fedelmente il ritratto di Vecchia conservato nelle Gallerie dell'Accademia a Venezia. Nell'avanzare quindi una datazione della Vanitas Corsini, bisogna tener conto delle difficoltà che si incontrano ad orientarsi all'interno dell'attività di questo artista così versatile ed intrigante. Tuttavia è possibile far risalire l'opera a ridosso degli anni trenta, quando ad una prima fase naturalistica ne seguì una "classicista", caratterizzata da una maggiore eleganza e morbidezza nel tratto e da una levigatezza delle carni che contrasta con la maniera dura e tagliente degli esordi. Inoltre sempre a questo periodo si può far risale l'introduzione di rilievi antichi nelle sue opere, una pratica in realtà molto diffusa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201007594
  • NUMERO D'INVENTARIO 142
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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