La Rivoluzione. figura femminile allegorica

scultura, ca 1894 - ca 1900

figura femminile allegorica seduta, seminuda, col berretto frigio e con il braccio alzato

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • MISURE Profondità: 25
    Altezza: 61
    Larghezza: 30
  • ATTRIBUZIONI Ferrari Ettore (roma 1845 - Roma 1929)
  • LOCALIZZAZIONE Museo Hendrik Christian Andersen
  • INDIRIZZO Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1882 alla morte di Vittorio Emanuele II, il comune di Roma, come quasi tutte le città italiane, bandì un concorso internazionale per l'ideazione di un maestoso monumento da dedicare al re. Ben 223 artisti parteciparono al concorso, ma nessun progetto presentato fu ritenuto idoneo. Il primo premio fu comunque assegnato all'architetto francese Enrico Nenot, mentre il secondo progetto dell'architetto Piacentini e di Ferrari venne preso come modello da seguire per un secondo nuovo concorso, che nel 1884 fu vinto dall'architetto Giuseppe Sacconi. Nel 1894, sotto la guida direttiva del Sacconi, fu affidato ad altri artisti l'incarico di realizzare quattro statue per la decorazione del monumento, da collocare sopra le porte dei musei.Le statue della Guerra e della Filosofia furono opera di E. Maccagnani, quella della Politica di N. Cantalamessa ed infine la scultura con la figura allegorica della rivoluzione venne assegnata ad Ettore Ferrari, che dopo dodici anni ritornò quindi a partecipare alla realizzazione del monumento.Ferrari presentò al moderato e monarchico Sacconi una figura di donna esplicitamente antimonarchica, poco indicata per l'ideologia del monumento. Il berretto frigio calzato dalla figura femminile, derivante dalla raffigurazione della "Libertà che guida il Popolo" di Delacroix, era un diretto riferimento alla Rivoluzione francese e all'abbattimento del potere monarchico; inoltre nella prima versione Ferrari caratterizzò la sua scultura dal "gesto della rivoluzione" (cfr. E. Guidoni, Il gesto della rivoluzione, in cat. mostra 1988-89, p. 15-23), ossia dal braccio destro alzato ed inneggiante alla rivolta, che immediatamente il Sacconi censurò. Così la statua venne modificata e realizzata in botticino, il braccio fu abbassato ma nel pugno chiuso Ferrari inserì una scure di alluminio. Una simile arma lucente suscitò l'orrore del Sacconi che fece subito sostituire l'alluminio col botticino.La figura del bozzetto in gesso, con il braccio sinistro, alzato differisce dalla versione definitiva del 1900 ca., apposta sul monumento, che appare più composta e contenuta, in linea con lo stile delle altre tre figure allegoriche (cfr. Mantura, Rosazza Ferrarsi, op. cit. 1988-98, p.113).In considerazione dell'altro bozzetto in gesso di proprietà Gnam (cfr. inv. 8362) datato 1894, possiamo collocare questo gesso tra il 1894 e il 1900 ca. anno in cui viene ultimata la Rivoluzione per il Vittoriano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827837
  • NUMERO D'INVENTARIO 8448
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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