Carne altrui. soggetto di genere
scultura,
ca 1883 - ca 1884
Rosso Medardo (torino 1858 - Milano 1928)
Torino 1858 - Milano 1928
Ritratto di una donna, una prostituta, con gli occhi chiusi e la mano sinistra sulla fronte, impostata secondo il punto di vista unico
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
Cera gialla ambrata con supporto interno in gesso
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MISURE
Profondità: 20.5
Altezza: 34.5
Larghezza: 36
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ATTRIBUZIONI
Rosso Medardo (torino 1858 - Milano 1928)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
- INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il titolo dell'opera si riferisce ad una prostituta dolente, richiamando, ancora una volta, l'attenzione dell'artista verso soggetti emarginati della società. Per i diversi titoli in francese attribuiti all'opera cfr. Caramel, op. cit., 2004, p. 90. L'ideazione dell'opera è databile stilisticamente, secondo la bibliografia di riferimento, al 1883-1884, anni in cui la rappresentazione veristica a tutto tondo viene abbandonata e la ricerca di una connessione dell'opera con l'ambiente circostante, caratterizzata dal punto di vista unico, diviene la sola possibilità di trasmissione dell'impressione soggettiva. Successivamente in una dedica all'amico Vianello - Chiodo, dietro la fotografia di "Carne Altrui", Medardo Rosso scriverà: "Al mi Mario questa prima opera a non più girare attorno" (cfr. Caramel 2004, p. 90 e Di Majo 2006, p.292).Questa versione in cera "Carne altrui" è divenuta proprietà Gnam a seguito alla donazione di Francesco Rosso del 193, dono definito nel 1994. Altri titoli che l'artista ha attribuito al soggetto negli anni parigini, sono "Chaire à autrui" o nella variante "Chaire à plaisir" e "La pierreuse" (nel significato di prostituta "abusiva", costretta a esercitare in zone periferiche, sulle "pietre"), forse in relazione a una canzone cantata da Yvette Guilbert, di cui pure eseguirà il ritratto. L'opera risulta inspiegabilmente assente, mai citata tra gli esemplari noti e non discussa, dal catalogo redatto nel 2009 da Paola Mola. Altri esemplari: gesso a Barzio, Museo Rosso; bronzo, collezione privata; bronzo, Washington Hirshhorm Museum and Sculpture Garden, inv. 66.4405, bronzo, ubicazione ignota; cera su gesso, collezione privata, cera su gesso, Rovereto, Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, VAF Stiftung; Lugano, Museo Cantonale d'Arte (per quest'ultimo, non riportato in Mola 2009, cfr. Migliavacca 2006, p. 236, che lo pone a confronto con l'esemplare Gnam per le modalità di finitura della parte bassa e del retro, estremamente regolari e lo induce a datare i due esemplari tra 1915 e 1929)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200827707
- NUMERO D'INVENTARIO 9073
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0