La guardia alla ruota dei trovatelli. scena di genere
dipinto
1877 - 1877
Toma Gioacchino (galatina (le) 1836 - Napoli 1891)
Galatina (LE) 1836 - Napoli 1891
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
Olio su tela
-
MISURE
Altezza: 57,5
Larghezza: 83
-
ATTRIBUZIONI
Toma Gioacchino (galatina (le) 1836 - Napoli 1891)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
- INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La guardia alla ruota dei trovatelli così come Il viatico affronta il tema dell'infanzia abbandonata, particolarmente caro a Gioacchino Toma che l'aveva vissuto in prima persona, essendo rimasto orfano a soli sei anni. Cresciuto tra ospizi per poveri e conventi, l'artista raccontò le vicende tragiche dei primi anni della sua vita anche nell'unica opera letteraria che scrisse, Ricordi di un orfano (Napoli, 1898). Successivamente impegnato nelle campagne garibaldine e nella Guardia Nazionale contro il brigantaggio, solo dal 1861 si dedicò attivamente alla pittura, dipingendo con una sensibilità vicina a quella di Filippo Palizzi e Domenico Morelli. La sua produzione, nella scelta dei temi, risente, oltre che del suo vissuto, anche dei suoi ideali patriottici (Roma o morte, 1863, Lecce, Museo civico), affrontati con un linguaggio personale che, se pur impregnato di verismo, è caratterizzato da una visione intimista capace di interpretare con delicatezza la realtà dell'animo umano. Proprio in virtù di ciò, Il Viatico così come la Ruota dei trovatelli (GNAM) e la Messa in casa (Napoli, Castelnuovo), presentati all'Esposizione Nazionale di Napoli del 1877, non furono molto apprezzati dalla critica che li considerò "soggetti tristi, melanconici, pittura scolorita, timorosa, quasi sofferente" (Netti 1877, in Netti 1980, p. 180). Veniva però riconosciuto al pittore il profondo sentimento della questione sociale, affrontato "non già col cuore gravido d'ira, ma riboccante di carità" (De Zerbi 1877, p. 35). Netti, in occasione dell'Esposizione, descrive minuziosamente il soggetto de La guardia alla ruota dei trovatelli: "E' l'interno della camera dove si ricevono i fanciulli. Si sta facendo giorno [ ] Le due donne, della infima classe del popolo, che fanno la guardia, si sono addormentate sulla sedia e hanno freddo. La notte è stata tranquilla; non è arrivato che un solo fantoccio fasciato, che è stato buttato di traverso sopra un letto immenso [ ] Nel fondo c'è la ruota di legno [ ] Nella ruota sono disposti dei cuscini sudici, che formano una specie di culla, dove si adagia il bambino; e poi vi sono due fori bianchi, pei quali da dentro si può vedere chi chiama o batte da fuori [ ] Questi due fori bianchi sono veramente sinistri; sembrano due occhi, due occhi lucidi di gatto, brillanti nelle tenebre" (Netti 1980, p. 180).Il dipinto, acquistato dal Ministero della Pubblica Istruzione in questa occasione, fu poi presentato all'Esposizione di Parigi del 1878 <8n.113) e, nel 1905, alla mostra dedicata a Toma dalla Società degli Amatori e Cultori di Roma (Angeli 1905, p. 159); successivamente alla Biennale di Venezia del 1928 (p. 50, n.239) e alle mostre di arte italiana dei secoli XIX e XX tenutesi a Parigi nel 1935 (L'art italien 1935, p. 71, n.207bis) e a Berlino nel 1937 (Ausstellung 1937, p. 25, n. 19). Un'altra versione del dipinto, in tutto simile alla composizione finale, ma di minori dimensioni, si conserva in collezione privata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200826971
- NUMERO D'INVENTARIO 1037
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - G.Toma /1877 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0