Luisa Sanfelice in carcere. soggetto storico

dipinto, ca 1874 - ca 1877
Toma Gioacchino (galatina (le) 1836 - Napoli 1891)
Galatina (LE) 1836 - Napoli 1891

Interno di una cella con donna seduta, Luisa Sanfelice, in atto di cucire

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA Olio su tela
  • MISURE Altezza: 62
    Larghezza: 78.5
  • ATTRIBUZIONI Toma Gioacchino (galatina (le) 1836 - Napoli 1891)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO viale delle Belle Arti, 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gioacchino Toma, di origine leccese, ebbe una vita difficile già dall'infanzia; trascorse infatti la sua fanciullezza in un ospizio di poveri, da cui fuggì per raggiungere Napoli. La città prima della rivoluzione del 1860 era frequentata dai più attivi patrioti antiborbonici e Toma subito prese parte alle lotte di liberazione italiana. Dopo l'esperienza da volontario garibaldino, durante la quale fu mandato al confino prima a Caserta e poi in carcere a Isernia, una volta liberato tornò a Napoli, dove ottenne il posto di professore di disegno nel Reale Istituto di Belle Arti, arrotondando i guadagni con delle lezioni di disegno presso l'Ospizio femminile di San Vincenzo Ferreri e nella Scuola Operaia. Lasciato in disparte senza riconoscimenti per la sua arte, si isolò completamente dedicandosi allo studio dell'umanità sofferente e delusa, prediligendo il colore grigio e gli ambienti interni. La donna presentata in questa tela dall'artista è Luisa de Molino, di nobile famiglia napoletana che andò in sposa a soli diciotto anni al cugino Andrea Sanfelice. La drammatica vicenda della nobile, narrata da Benedetto Croce nel suo scritto "Luisa Sanfelice e la congiura dei Baccher" del 1888, riporta agli anni della rivoluzione napoletana del 1799 contro la monarchia borbonica. La protagonista, infatti, fu condannata a morte con l'accusa di aver svelato la congiura contro la Repubblica Napoletana organizzata dai fratelli Baccher. L'esecuzione venne rinviata più volte per una presunta maternità fino all'11 settembre del 1800, quando la donna fu decapitata in Piazza del Mercato a Napoli. Luisa Sanfelice per il suo coraggio si guadagnò la fama di "madre della patria" e salvatrice della Repubblica Partenopea.Toma dedicò due tele alla Sanfelice, entrambi raffiguranti la donna gravida intenta a cucire un abitino per il presunto bimbo da lei atteso all'interno di una cella che, secondo la tradizione letteraria, è situata a Castel Sant'Elmo a Napoli. Nella prima versione (Museo di Capodimonte, Napoli; cfr. E. di Majo, Civiltà dell'Ottocento: le arti figurative, Electa, Napoli 1997, pp. 560), eseguita nel 1874 ed esposta alla Promotrice napoletana dello stesso anno, Luisa compare posta seduta sulla sinistra, mentre nella seconda versione della Gnam, eseguita subito dopo, la donna è spostata specularmente sulla destra. Questo secondo dipinto fu presentato alla Promotrice di Napoli nel 1890 e l'anno successivo all'Esposizione Nazionale di Palermo, dove fu acquistata dallo stato su sollecitazione di Domenico Morelli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200826968
  • NUMERO D'INVENTARIO 1036
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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