reliquiario - a ostensorio di Belli Vincenzo (seconda metà sec. XVIII)
Il reliquiario è costituito da una lamina in argento lavorata a sbalzo e fissata su di un supporto ligneo; poggia su una base sagomata con cornici modanate in legno dorato, a cui si fissa inoltre l'impugnatura retrostante. La teca con le reliquie, a luce ovale e doppia cornice a dentelli e perlinata, è posta nel ricettacolo decorato a foglie simmetriche, strette e allungate, di giglio, sorgenti a mazzo verso l'alto e con le estremità libere. Dal punto in cui il mazzo si stringe, sotto la teca , si dipartono verso il basso tre gigli, poggianti sul nodo di raccordo, piatto e con un'ape - stemma dei Barberini - graffita, che a sua volta si raccorda alla base attraverso tre foglie di acanto. La teca è coronata da teste cherubiche e serto di fiori
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
argento/ laminazione/ sbalzo
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ATTRIBUZIONI
Belli Vincenzo (1710/ 1787)
- LOCALIZZAZIONE Palestrina (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario può essere con certezza attribuito a Vincenzo I Belli il cui punzone VB (Bulgari, I, n. 245) è rintracciabile sulla base. Vincenzo Belli, nato a Torino nel 1710 patentato maestro nel 1741, è il capostipite di una famiglia di argentieri operanti a Roma e autori di numerose opere di soggetto sia religioso che civile. L'opera di gusto rococò, può essere datata fra il 1753 e il 1787 in base al tipo del punzone usato dal maestro nel secondo periodo della sua attività: VB entro cornice rettangolare. La presenza dell'ape araldica ci fa supporre che l'oggetto sia stato (un) dono dei Barberini, principi di Palestrina, alla Cattedrale
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200759594
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0