Fulvia. personaggio storico femminile

scultura, 1887 - 1887

ritratto a mezzobusto di Fulvia; il personaggio sostiene con la mano destra la testa recisa di Marco Tullio Cicerone

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Gangeri Letterio Detto Lio (messina 1845 / Salerno 1913)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente da una famiglia di scultori, Lio Gangeri compì i primi studi alla Scuola di disegno dell'Università di Messina; completò poi la sua formazione a Roma, alla fine del settimo decennio dell'Ottocento, sotto la guida di Giulio Monteverde. Quest'ultimo lo introdusse nell'ambiente artistico ufficiale della capitale, dove lo scultore messinese prese parte alle esposizioni della Società Amatori e Cultori di Belle Arti ed ottenne importanti incarichi pubblici. Si ricordi il Monumento a Marco Minghetti, innalzato in piazza San Pantaleo nel 1895, e le due statue allegoriche raffiguranti La scultura e La pittura realizzate nel 1910 per il Monumento a Vittorio Emanuele II (presentate in gesso nel 1911 all'Esposizione Internazionale di Roma). Nel 1883 Gangeri partecipò all'Esposizione di Belle Arti di Roma con un gesso intitolato Fulvia; allo stesso anno risale la commissione del Ministero della Pubblica Istruzione per la traduzione in marmo di suddetta opera. Fulvia (77 a.C. - 40 a. C.) fu la moglie del triumviro della Repubblica romana Marco Antonio, che sposò nel 44 a.C. Durante le proscrizioni volute dal marito, con lo scopo di combattere gli uccisori di Cesare, guardò con soddisfazione la testa di Marco Tullio Cicerone, assassinato - in quanto nemico dei triumviri, anche se estraneo alla congiura contro Cesare - nel 43 a.C. Gangeri ritrae l'ambiziosa matrona romana - in una composizione a metà tra il mezzo busto e il gruppo scultoreo, vestita di un chitone che lascia semiscoperto un seno - mentre, trattenendo in grembo la testa recisa di Cicerone, tenta di infilzarne con uno spillone la lingua, punendone simbolicamente l'eloquenza. Il prototipo di donna indomita, sebbene di tutt'altra forza espressiva, potrebbe essere rintracciato nella Victa di Francesco Jerace del 1880, oggi al Museo Civico di Napoli (cfr. Paladino, 1997, p. 114)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200488768
  • NUMERO D'INVENTARIO 268
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ISCRIZIONI sulla destra - Gangeri Roma 1887 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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