elementi architettonici del tempio rettangolare del Foro Boario
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8127v è la pagina sinistra, che ha una prolunga inferiore, staccata, costituita dal FN8160v. Questa ha un'annotazione moderna a matita: pezzo n° 9. Si piega sui due lati per la chiusura del volume. FN8128 è la pagina destra. A destra ha una piccola prolunga sagomata per il disegno della modanatura; è staccata, disegnata su verso e recto, può essere voltata sui due lati. Non è inventariata e riporta un'annotazione a matita, moderna: 8128; 2. Sotto questa prolunga, sul bordo destro della pagina si colloca una seconda prolunga (un foglio, con un lato ripiegato all'esterno), staccata e non inventariata. Riporta in alto a destra, a matita: 8127 bis. La tavola raffigura un capitello ionico del tempio, misurato, e la base, acquerellati, e nella prolunga destra la base, il capitello e la trabeazione, al tratto, con lettere di riferimento. Linee preparatorie del disegno a matita
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita
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MISURE
Altezza: 1050 mm
Larghezza: 975 mm
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La seconda tavola sul tempio rettangolare del Foro Boario è dedicata ai dettagli del capitello; anche in questa tavola abbiamo l'uso di una piccola prolunga mobile per il profilo della modanatura, che ne mostra lo sviluppo tridimensionale. Non manca la base, lievemente acquerellata; il disegno dell'ordine dalla base fino alla trabeazione è al tratto, per la migliore definizione schematica delle parti, e mostra il profilo della modanatura in stucco e della sottostante modanatura di travertino. Lettere di riferimento si richiamano alla pianta del monumento. Gli stessi elementi compaiono nel codice A ff. 25v-27. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. Sono presenti annotazioni a matita moderne, di restauro. Trascrizione delle iscrizioni in Forni, p. 152
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268501
- NUMERO D'INVENTARIO FN8128
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0