Tempio di Adriano

disegno architettonico, ca 1579 - ca 1585

Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8101v è la pagina sinistra; la pagina destra, non inventariata, ha una grande prolunga superiore, attaccata, inventariata FN8102. Tra i due vi sono lettere di riferimento, moderne (L). A sinistra è una veduta in prospettiva del fianco del Tempio, con pianta sottostante e scala. Al centro, tra le due pagine, la base delle colonne e imoscapo; sulla base una lunga iscrizione descrive lo stato del monumento, la tecnica muraria, le misure. In basso, sezione delle scannellature, al tratto. A destra, dal basso, sezioni misurate delle colonne, profilo di una foglia del capitello, profili di architrave, fregio e cornice. La tavola è acquerellata in grigio in particolare nella veduta del tempio; vari particolari sono tracciati a sanguigna

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita/ sanguigna
  • MISURE Altezza: 1077 mm
    Larghezza: 665 mm
  • ATTRIBUZIONI Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
  • INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lunga descrizione dell'Alberti, a destra della veduta prospettica del fianco settentrionale del tempio, ne precisa lo stato di conservazione e la tecnica esecutiva, notando ad esempio la volta gettata in calcestruzzo e alleggerita con pomice, per evitare un peso eccessivo sulle colonne. Come di consueto indica la scala adottata per il rilievo - il capitello è a metà grandezza, l'architrave a dimensioni naturali, ecc. - e usa mezzi diversi per tracciare disegni sovrapposti (la linea semplice di contorno rispetto al disegno acquerellato, la sanguigna ("il fregio segniato di lapis matita rosso"). Tutte le parti sono misurate e riportano riferimenti ad indicare i singoli dettagli dell'insieme. L'edificio è individuato secondo le opinioni contemporanee, come " di Antonino Pio" oppure come un "tenpio di Marte". Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. I riferimenti a matita sono moderni, di restauro. Per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni pp. 132-133
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268472
  • NUMERO D'INVENTARIO FN8102
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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