capitello ionico e prospetto di parte del colonnato della basilica dei SS. Apostoli

disegno architettonico, ca 1579 - ca 1585

Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8084v è la pagina sinistra, che prosegue nella prolunga a sinistra, staccata. Al centro della pagina vi sono attaccate tre piccole prolunghe sagomate, che possono essere voltate da un lato e dall'altro, mostrando altrettante varianti del disegno delle modanature e del tondino. FN 8085 è la pagina destra. E' numerata a matita, a sinistra in alto: 28; sopra i due archi: 27. A sinistra sono disegnati il fianco e il fronte del capitello; a destra, in basso, due archi con tre colonne della chiesa, con iscrizioni

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
  • INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La basilica fu rifatta negli anni 1702-14; 8 colonne tortili rimaste del IV secolo sono riutilizzate nella cappella del Crocifisso. I capitelli di queste sono simili ma non uguali a quello disegnato in questa tavola; non rimane neppure il capitello con teste di capra citato da Alberti nell'iscrizione apposta accanto alla colonna tortile. I due capitelli sono disegnati sempre da Alberti nel cod.93697 f. 14 del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito est esi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. La numerazione a matita è moderna. Per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni p. 116
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268449
  • NUMERO D'INVENTARIO FN8085
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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