monumento funebre, ca 1544 - ca 1544

Su uno zoccolo di marmo nero e breccia rossa poggia una base in marmo bianco ornata da volute laterali in giallo antico, che reca sulla fronte una lapide iscritta in marmo nero. Una seconda base in marmo bianco è scolpita con un festone e un cherubino centrale ed è affiancata da due putti seduti che si stanno sfilando un drappo con cui sono avvolti, scoprendo così due medaglioni con superficie abrasa. Al centro si alza un obelisco sul quale è incisa un'iscrizione quasi completamente abrasa, posta sotto il medaglione ritratto della defunta. Il sepolcro è inserito in una nicchia poco profonda, trasformata illusionisticamente da un'architettura prospettica in un vano coperto da volta a botte rivestita di lacunari con rosetta centrale e sostenuta da pilastri ionici in breccia rossa

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA breccia
  • ATTRIBUZIONI Buonocore Giovanni Battista (1643/ 1699)
    Brunetti Francesco (notizie Ultimo Quarto Sec. Xvii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
  • INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle fonti settecentesche risulta che nel XVI secolo Pietro Paolo Attavanti fece erigere il sepolcro della moglie Faustina, morta nel 1544 e discendente da Lorenzo Mancini de' Luci, proprietario della cappella. Il monumento corrisponde ancora in gran parte a quello odierno: era formato da diversi basamenti e dall'obelisco con un'iscrizione e un oculo con il busto della defunta. Una prima modifica venne attuata in occasione del rimodernamento della cappella promosso dal cardinal Mancini e affidato, come indicano fonti coeve, al Buonocore per le"pitture, stucchi e marmi", comprese quindi le finte prospettive. La tomba venne anche arricchita con un festone e due putti sorreggenti dei medaglioni con i ritratti di Lorenzo Mancini e Girolama Mazzarino, eseguiti da Francesco Brunetti (Titi, 1686). L'epoca di questo intervento si colloca fra la nomina cardinalizia (1660) e la morte (1672) del committente. Infine nel XIX secolo venne qui tumulata Barbara Clarelli, seconda moglie di Luigi Marini, sepolto nel monumento addossato alla parete destra. Nel sepolcro di Faustina quindi venne abrasa l'iscrizone, ancora tuttavia leggibile e trascritta da padre Casimiro, fu collocata una nuova iscrizione che riporta l'anno di morte (1870), venne anchetolto il busto (ora al Museo di Roma) e chiuso l'oculo collocandovi un medaglione ritratto della defunta (Carta/ Russo, 1988, con bibliografia precedente)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200249101A
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1978
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1985
    2006
  • ISCRIZIONI obelisco - D. O. M./ TE MISER EXTINTA SOLOR MEA DANA/ SEPULCRO HOC/ QUOD FAUSTINA TUUM CORPUS/ ET OSSA TEGIT/ PULCHRA NIMIS NEC CASTA MINUS/ MEDIOQ. IUVENTE/ FLORE CADIS LINQUENS MI GEMITUM/ ET LACRIMAS - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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