visione di Augusto
Sul paliotto è scolpito un portale centinato, con stipiti lavorati a fogliame e bordo ad astragalo, inquadrato da un arco a tutto sesto con archivolto mosaicato a motivo stellare, che poggia su colonnine tortili, ornate di mosaico e fornite di capitello con protomi umane. Il fondale su cui appoggiano è scolpito con fogliame spinoso. Nella lunetta, in un clipeo formato da una treccia, è scolpito l'Agnus Dei, mentre sui pennacchi dell'arco, su un fondo a mosaico con motivi stellari e a bastoncino, è raffigurata la visione di Augusto con l'imperatore sul pennachio di sinistra e la Madonna con Bambino entro mandorla baccellata su quello di destra. Questa struttura architettonca è affiancata da due fasce verticali mosaicate ed è inquadrata da una cornice scolpita con fogliame che forma un motivo a kymation
- OGGETTO paliotto a pannello architettonico
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
- INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paliotto riveste un altare che poggia al di sotto del piano di calpestio, su un pavimento del IX secolo, corrispondente a quello della primitiva basilica benedettina. Al suo interno, in un sarcofago porfiretico sono state reperite le reliquie di S. Elena e di importanti martiri protocristiani. Si ritiene che l'altare sia quello originaro del primo impianto benedettino della chiesa, che venne conservato in situ in tutte le trasformazioni successive, perchè legato alla leggenda dell'apparizione della Vergine ad Augusto (Carta/ Russo, 1988, con bibliografia precedente). Il paliotto è datato variamente dalla critica, che per la maggior parte lo assegna al rifacimento romanico della chiesa, affidato per l'arredo ai cosmati. E' stata anche sottolineata la parentela stilistica con l'ambone aracoelitano, proponendo che sia frutto della stessa bottega, operante nel tardo XII secolo (Claussen, 1987). Recentemente infine si è sottolineato il carattere altomedievale delle figure di Augusto e della Vergine, suggerendo che l'arredo riutilizzi parti del vecchio altare (Brancia di Apricena, 2000, con bilbiografia precedente). Il distico iscritto celebra la leggenda dell'apparizione della Vergine a Ottaviano, sorta in Oriente nel V-VI secolo e diffusa poi in Occidente. Il suo collegamento con la chiesa, originariamente nota soltanto come "S. Maria de Capitolio", compare per la prima volta sui "Mirabilia Urbis Romae" (XII secolo)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248940
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1978
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI bordo superiore - LUMINIS. HANC. ALMAM. MATRIS. QUI. SCANDIS. AD. AULAM. CUNTARUM. PRIMA. QUE. FUIT. ORBE. SITA/ NOSCAS. QUOD. CESAR. TUNC. STRUXIT. OCTAVIANUS. HANC. ARA. CELI. SACRA. PROLES. CUM. PATET. EI - a solchi - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0