altare, ca 1774 - ca 1774

Altare a blocco in diaspro di Sicilia, con specchiature in verde antico sui pilastrini e sul pannello centrale, che reca la raffigurazione delle "Stimmate di San Francesco" lavorata a commesso di pietre su una lastra di alabastro di Montauto. Gli stessi materiali ricorrono nel gradino e nel tabernacolo, fornito di sportello ligneo intagliato con la raffigurazione di San Francesco in adorazione del calice. Mostra d'altare formata da due colonne corinzie in verde antico, scanalate e dorate, anteposte a fasci di paraste in diaspro, che sorreggono un frontone curvo spezzato, al centro del quale si apre una finestra ovale. Cornice della pala mistilinea in rosso antico e verde antico, ornata di fogliame dorato. Sulle falde del frontone poggiano due angeli in stucco, quello di sinistra con una croce e quello di destra con un flagello. All'apice è posto l'emblema dell'Ordine Francescano dorato

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA alabastro di Montauto/ intarsio
    DIASPRO
    MARMO BIANCO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • ATTRIBUZIONI Raguzzini Filippo (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
  • INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera venne realizzata in occasione della ricostruzione della cappella gotica dei Savelli, che versava in cattive condizioni di conservazione. Il committente dell'impresa fu il francescano Giuseppe Maria de Ribeiro Fonseca da Evora, che promosse numerosi interventi nella chiesa e nel convento, giovandosi dei finanziamenti della Corona del Portogallo, con la quale ebbe costanti legami politici, fino a ricoprire la carica di Ministro plenipotenziario del re Giovanni V dal 1733 al 1740. Dal 1727 al 1729 l'Evora fu anche Procuratore Generale dell'Ordine francescano. Le spese per i lavori della cappella sono documentate da un conto inviato al Capitolo generale di Valladolid nel 1740; al finanziamento dell'impresa concorse il papa Benedetto XIII (Brancia di Apricena, 2000, con documenti e bibliografia precedente). Come risulta dalle fonti, l'architetto incaricato dei lavori fu il Raguzzini, che progettò anche l'altare. L'ambiente risulta inaugurato nell'ottobre 1728 (Valesio, ed. 1978). Prive di attribuzione, ma forse di ambito romano, sono le statue del fastigio, coeve all'altare (Casimiro da Roma, 1736) e restaurate nel 1774, quando venne aggiunto al centro l'emblema francescano (Il Terz'ordine, 1907). Nel 1968 (tradizione orale) venne rinnovato lo sportello del tabernacolo settecentesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248781
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sportello del tabernacolo - ADORAMUS TE CHRISTE ET BENEDICIMUS TIBI - a rilievo - latino
  • STEMMI frontone, all'apice - religioso - Emblema - Ordine francescano - 01 - vedi foto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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