altare, ca 1600 - ca 1600

Balaustrata in marmo bianco con balaustri in marmo rosso e pilastrini angolari con specchi in marmi policromi e due stemmi sul lato frontale. Altare a blocco, con paliotto in alabastro e diaspro; mensa in marmo bianco sulla quale si imposta la mostra d'altare in marmo bianco trabeata e culminante con timpano curvo in stucco, ornato da dentelli. La pala è affiancata da due paraste in portoro ed è inquadrata da una cornice modanata in giallo antico, sovrastata da un fregio con cherubino e drappo, modellati a stucco. Sportello di tabernacolo in legno dorato, ornato di un ostensorio raggiato a rilievo. Sui lati, due stemmi marmorei sormontati da pannelli in verde antico e alabastro fiorito. Sul retro fra due paraste in portoro è posta una lapide in marmo nero iscritta, fornita di cornice in marmo bianco, arricchita alla sommità da un cherubino e in basso da un teschio, entrambi in marmo, ed inquadrata da fasce di giallo antico e marmo africano; sul timpano è collocato uno stemma

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA ALABASTRO FIORITO
    DIASPRO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Della Porta Giacomo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria in Ara Coeli
  • INDIRIZZO piazza Venezia, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attesta una lapide terrragna prospiciente, nell'anno giubilare 1600 il nobile Girolamo Fabi fece costruire l'altare attorno alla colonna, che recava dipinta la venerata immagine della Madonna del Rifugio, e scelse di essere sepolto ai suoi piedi. L'attribuzione del progetto a Giacomo della Porta, avanzata dal Mola nel Seicento, non è stata raccolta dalla critica (Carta/ Russo, 1988, con bibliografia precedente). Casimiro da Roma nel 1736 descrive la struttura originaria dell'altare dal quale sono state asportate durante l'occupazione napoleonica le colonne in giallo antico, le basi e i capitelli in metallo dorato, opera di Jacopo Laurentini e un ovale in rame dorato sul timpano, con l'immagine del Salvatore dipinta dal Cavalier d'Arpino. Le spoliazioni hanno causato la distruzione del timpano originale sostituito da quello odierno in stucco. Sul lato posteriore della balaustra è incisa un'iscrizione che attesta la concessione dell'altare e del sepolcro ottenuta dalla famiglia del senatore Pietro Paolo Bovio Silvestri De Fabis nel 1755
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200248404
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI balaustra, lato posteriore sinistro - vedi foto - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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