decorazione pittorica, complesso decorativo - ambito romano (sec. XII)

decorazione pittorica, ca 1100 - ca 1199

La decorazione pittorica si estende sull'arco trionfale, sulla parete absidale e sul catino ed è articolata in registri orizzontali sovrapposti (nella parete absidale i registri sono cinque compreso quello del catino). Le scene sono incorniciate da motivi vegetali a festone continuo ben visibile sull'arco trionfale e sul catino. Il registro inferiore della parete absidale, che rappresenta figure di santi, è articolato in pannelli rettangolari ciascuno con una prorpia cornice lineare

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Tivoli (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sull'arco trionfale si staglia al centro la figura di Cristo benedicente entro un clipeo affiancato dai ventiquattro seniores dell'Apocalisse (dodici a sinistra e dodici a destra) in atto di offrire a Cristo i calici e la menorah. Sopra questi è raffigurato il tetramorfo, secondo l'iconografia cristiana, a simboleggiare i vangeli con cui la parola di Cristo è giunta presso il mondo e su di esso ha trionfato. Sempre sull'arco trionfale, ornato da fasce di nastri continui e motivi floreali stilizzati ripresi dalle decorazioni musive della basiliche paleocristiane romane, si scorge un altro registro sottostante il primo in cui sono raffigurati due figure di santi, non identificabili per l'assenza di elementi significativi, posti uno a sinistra e uno a destra in corrispondenza dell'imposta dell'arco sui piedritti. Osservando la parte inferiore del piedritto sinistro si nota ancora la figura di una santa entro un riquadro rettangolare ma frammentario. E' probabile quindi che anche i piedritti fossero decorati ad affresco con figure di santi disposti in registri sovrapposti, tuttavia ora la decorazione superstite, molto frammentaria e sbiadita, non permette una ricostruzione precisa del programma iconografico originale. Il catino absidale è occupato dalla scena della Traditio Legis, in cui Cristo, al centro, in piedi e con la mano destra in segno di comando, porge a S. Pietro, posto a destra, l'autorità ecclesiastica sulla base degli insegnamenti cristiani. A sinistra vi è S. Paolo che sorregge un lungo cartiglio iscritto. Dietro i persponaggi è raffigurato il fiume Giordano e due palme di cui una con la fenice, simbolo della resurrezione di Cristo. La parete absidale è affrescata su quattro registri sovrapposti: nel primo troviamo la teoria degli agnelli come simbolo dei dodici apostoli che raffrontati in due gruppi di sei, guardano verso il centro dove è posto l'Agnus Dei nimbato, con la ferita da cui sgorga il sangue, isolato all'interno di un clipeo. Alle due estremità sono raffigurate le città di Gerusalemme e Bethlemme secondo l'iconografia di matrice paleocristiana adottata spesso nelle decorazioni absidali dell'epoca. Al centro del secondo registro campeggia la figura della Vergine in trono con il Bambino Gesù affiancata a sinistra da S. Giovanni Battista seguito dai profeti del Vecchio Testamento, a destra da S. Giovanni Evangelista seguito dai profeti del Nuovo Testamento. Il terzo registro, dai toni narrativi e didascalici, si compone di quattro momenti diversi. La leggenda narra che Costantino, prima di convertirsi al cristianesimo, fu un persecutore dei cristiani, cosicché papa Silvestro decise di nascondersi sul monte Soratte per fuggire a tali persecuzioni. Intanto l'imperatore si ammalò di lebbra e chiedendo aiuto ai sacerdoti pagani questi lo consigliarono di immergersi nel sangue ancora caldo dei bambini appena uccisi e gettati in una fossa. Costantino, impietosito dal pianto delle madri, rifiutò un rimedio di guarigione così crudele. Una notte all'imperatore apparvero in sogno S. Pietro e S. Paolo che lo consigliarono di rivolgersi a papa Silvestro: questi, mandato a chiamare da tre messaggeri, accorse subito e immerse per tre volte l'imperatore in una piscina battezzandolo e mondandolo dalla lebbra. L'imperatore per gratitudine concesse la libertà di culto ai cristiani e fondò molte chiese. A papa Silvestro vennero inoltre collegati molti miracoli come quello di uscire vincitore da una disputa con dodici ebrei e di aver salvato Roma da un orribile drago chiudendolo in un antro con le porte di ferro che si sarebbero riaperte solo il giorno del giudizio universale. Un'altra leggenda narra che Silvestro lasciò il monte Soratte a cavallo di una mula. Il primo riquadro da sinistra rappresenta infatti l'episodio in cui il carnefice, dopo aver ucciso i bambini, tagliato a pezzi i loro corpi e gettati in una fossa tra le lacrime delle madri addolorate crea un bacino di sangue per l'imperatore malato. Il secondo riquadro, invece, raffigura il battesimo di Costantino per mano di papa Silvestro: l'imperatore è immerso completamente nell'acqua (secondo la tradizione battesimale dei primi cristiani) ed è sovrastato dall'iside. Il pontefice è seguito da due chierici di cui uno sorreggente la croce astile, e ad assistere al battesimo vi è un gruppo di cortigiani. Nella scena successiva è raffigurata la disputa tra Silvestro e i dodici ebrei: secondo la leggenda papa Silvestro pronunciò il nome di Gesù davanti alla folla ed un toro, appena udito il nome, saltò improvvisamente in piedi destando stupore tra le persone compresa l'imperatrice Elena, madre di Costantino. L'ultimo riquadro rappresenta S. Silvestro papa mentre lega la testa del drago sconfitto. L'ultimo registro della parete absidale è occupato da una teoria di santi entro riquadri rettangolari. Si distinguono: S. Lucia, S. Bernardo da Mentone, S. Gregorio Magno, S. Luca, S. Primitivo, S. Anna in trono con la Madonna e il bambino (continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200237181-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • ISCRIZIONI sul cartiglio di S. Paolo - MICH/ VIVERE/ CHRI/ STUS/ EST/ ET MO/ RI LU/ CRUM - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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