Madonna con Bambino e Santi

trittico, 1369 - 1369

Il trittico si compone di tre tavole di cui quella centrale maggiore, arcata e cuspidata. Le laterali sono rettangolari. Sul retro di queste vi sono altri due dipinti

  • OGGETTO trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bulgarini Bartolomeo (notizie Sec. Xiv)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza Trento, Tivoli (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il senese Bartolomeo Bulgarini, scolaro del suo concittadino Pietro Lorenzetti, è l'autore dello splendido Trittico, attualmente affisso sulla parete sinistra del presbiterio della Chiesa di S. Maria Maggiore (ancora S. Francesco per i tiburtini) a Tivoli. Probabilmente la tavola ad olio fu realizzata intorno al 1369 quando, come dice il Vasari, il pittore era impegnato presso il Vaticano. Delle altre opere di questo artista non si ha alcuna traccia; del resto anche lo stesso Trittico (recante in basso la firma dell'autore) conserva molti misteri che, malgrado tante ricerche, non si é riusciti a chiarire. Si ignora ad esempio come l'opera fosse composta e decorata inizialmente e dove fosse collocata. Il trittico infatti è composto da tre parti che, smembrate, furono collocate in passato in posti diversi. Si è riusciti ad esempio a stabilire che, verso la fine del Cinquecento, la parte centrale del trittico (raffigurante la Madonna) fu inserita in una tela non proprio artistica in cui erano dipinti nella parte inferiore Crispino e Crispiniano, due martiri protettori dei calzolai (quest'ultimi ancora oggi in occasione della Processione dell'Inchinata portano in corteo il loro Santo: la statuetta di S. Crispino); per qualche tempo poi i pannelli finirono appesi in sacrestia. Fu grazie ai restauri del 1914 che il Trittico fu riassemblato; i restauri del 1924 e del 1953 apportarono altri miglioramenti all'opera che oggi appare ben conservata ed elegante nella sagoma lignea in cui è inserita con il tribolo ogivo che sovrasta il pannello entrale. In esso è raffigurata la Madonna assisa in trono con in braccio il Bambino. La Vergine è vestita con una lunga tunica di colore rosaceo ed è avvolta in un matello turchino dai risvolti verdi. Un gallone dorato corre lungo tutto il bordo della palla. Sul capo è posata una splendida corona a cinque fiordalisi. Con il braccio sinistro circonda, tenendolo per la vita, il Bambino, seduto sul suo ginocchio mentre la mano destra è protesa sulla gambetta destra del Piccino. Il Bambino ha una veste di color rossiccio e, gettato sulle spalle, un manto giallo con riflessi rosati. La mano destra è sollevata; è colto come se stesse pronunciando "Ego sum via veritas et vita", la frase che si trova scritta in caratteri gotici trecenteschi sul cartiglio che il Bambino sorregge sulla sinistra. Il pittore ha realizzato in maniera molto ingegnosa i capelli delle due Sacre Immagini: ha utilizzato dell'oro ammorbidito su cui successivamente ha steso qualche piccolo tocco di marrone. Il trono, su cui la Vergine è assisa, è anch'esso ogivo e con delle cuspidi; tessere rosse caratterizzano il mosaico che orna alcune parti del marmoreo bianco seggio. Molto ben raffigurato il pavimento che si intravede ai piedi della Vergine: viene imitato il cosiddetto marmo "portasanta". Per quanto riguarda i due pannelli laterali occorre dire che è certo che in origine dovevano essere centinati come il centrale; ciò si deduce dal fatto che, chiudendo le due ante, appare raffigurata l'Annunciazione. Sul pannello esterno è dipinto l'Angelo Annunciatore, ritto, vestito di verde e con un manto violaceo mentre sull'altro è la Vergine, anch'essa in piedi, vestita di rosso e con un mantello violaceo con risvolti turchini, ascolta. Un'aureola le circonda il capo che però risulta danneggiato in seguito agli adattamenti che il pannello subì in passato, adattamenti che lo raccorciarono. Anche sui due pannelli esterni è raffigurato un pavimento a "portasanta"nella parte inferiore mentre nella superiore il pittore ha utilizzato il colore turchino scuro per imitare il cielo. La firma dell'autore, seppure in parte danneggiata, è presente in basso delle due antine (in una "Bartolomeus De" mentre nell'altra si legge "...s pinxit" ovvero "Senis pinxit"): Bartolomeo da Siena dipinse. Diversi sono i dipinti laterali interni (visibili quando il Trittico è aperto): sul sinistro compare S. Francesco, ritto, con la testa circondata da un'aureola a stampiglia; con la mano sinistra reca il libro chiuso contenente la sua Regola mentre con la destra porta una croce di piccole dimensioni. Un terzo del dipinto è realizzato in color marrone mentre il restante è dorato. Sul pannello interno destro invece l'artista ha raffigurato il vescovo di Tolosa, ovvero S. Ludovico d'Angiò su uno sfondo simile all'altro. Il Santo è vestito col saio francescano, piviale celeste con galloni dorati e gemmati. Gigli d'oro ornano tale drappo. Anche questa figura, raffigurata di prospetto, tiene con la destra un libro chiuso mentre il pastorale è tenuto con la sinistra. Una mitra di colore celeste gallonata d'oro gemmato è poggiata sulla sua testa; il Santo poggia i piedi su una corona d'oro impreziosita da gemme ed a cinque fiordalisi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200237091-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI cartiglio del Bambino Gesù - EGO. SU. VIA/E VERITAS - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bulgarini Bartolomeo (notizie Sec. Xiv)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1369 - 1369

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'