incoronazione di spine
dipinto,
Dal Forno Marcantonio (attribuito)
notizie sec. XVI
Il Cristo, seduto e con le mani legate, è raffigurato al centro della scena; due carnefici, armati di bastoni, gli pongono sul capo la corona di spine; in basso, a destra, un personaggio inginocchiato, con accanto il terzo carnefice; sullo sfondo, un interno illuminato da una bifora
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Dal Forno Marcantonio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Cave (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La pressoché totale mancanza di documenti sulla chiesa non consente che ipotesi sulla paternità di questo ciclo di affreschi, che versa in condizioni di estremo degrado. Nelle parti ancora oggi leggibiliè tuttavia relativamente facile accertare la presenza di un unico artista che decorò questa parte della chiesa nella seconda metà del Cinquecento. Se genericamente il pittore è riconducibile alla scuola romana del periodo, con riferimento alle sue maggiori voci, dal Siciolante al Muziano e al Nebbia, il confronto tra la scena affrescata della "Cattura" e quella di identico soggetto dipinta a Roma nell'Oratorio del Gonfalone da Marcantonio dal Forno tra il 1574 e il 1575, restringe immediatamente il ventaglio delle ipotesi. Con palmare evidenza la scena dipinta a Cave è identica a quella del Gonfalone, così come è uguale allo stesso soggetto dipinto su tela da Marcantonio e conservato nella chiesa spoletina di S. Domenico, dove compare la data del 1574. Anche il "Cristo risorto", affrescato a sinistra dell'altare, rimanda allo stesso soggetto dipinto su tela da Marcantonio per la chiesa dell'Annunziata della vicina Zagarolo. Già la critica aveva ipotizzato (A. Vannugli, Oltre Raffaello, catalogo della mostra, Roma 1984, p. 157) la provenienza del misterioso pittore dal feudo Colonna di Palestrina, cui Cave e Zagarolo appartenevano. Sembra così lecito ipotizzare che questi rovinatissimi affreschi sinao l'esordio del giovane Marcantonio dal Forno, ancora grezzo nello stile ma già informato delle novità e dei caratteri della grande pittura romana. Considerando che l'intervento al Gonfalone è documentato intorno agli anni 1574-1575, è possibile riferire questo ciclo alla fine degli anni '60, quando nella provincia romana, sulla matrice zuccaresca, s'incide lo stile e la cultura del binomio Muziano-Nebbia. E' citato in: C. Strinati, Marcantonio dal Forno al Gonfalone, in "Antichità viva", XV, 3, 1978, pp. 14-22
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200232215-13
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0