storie della vita di Gesù
31 acquarelli in 17 fogli di cartoncino ruvido collocati su supporto in compensato e protetti da cornice lignea e lastra di vetro riproducenti gli affreschi medioevali dell'abside e quelli situati sulle pareti laterali e nel presbiterio di cui: otto raffiguranti all'interno di riquadri con didascalie, 15 episodi della vita di Cristo (parete sinistra); 5 raffiguranti 10 episodi del martirio di San Zotico (parete destra); 2 divisi in doppio registro rappresentanti in alto i dodici Vegliardi dell'Apocalisse e in basso dieci figure di profeti sorreggenti altrettanti apostoli (presbiterio); uno raffigurante nel riquadro in alto il fondatore della chiesa offerente a San Sebastiano il modello dell'edificio e due sante martiri con corone e nel riquadro in basso una donna che dona due teste di capretti a San Zotico e ancora due sante con corone (presbiterio); uno raffigurante all'interno di una lunetta Cristo fra i santi Lorenzo e Sebastiano a sinistra e Zotico e Stefano a destra e sotto l'agnello mistico accompagnato dai dodici agnelli (calotta absidale); un altro raffigurante la Vergine tra due angeli, le sante Lucia e Agnese e due santi recanti una corona (parete dell'abside); due acquarelli illegibili a causa dell'umidità
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
carta/ acquerellatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
- LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
- INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Venti acquarelli, come riporta il testo manoscritto che ad essi si accompagna furono commissionati da Carlo Felice Barberini duca di Castelvecchio che nel 1853 venne nominato Balì dell'Ordine di Malta - la carica alla quale Urbano VIII affidò dal 1631 l'amministrazione della chiesa - dal fratello Enrico. Quest'ultimo gli subentrò nell'incarico nel 1880. Come testimoniava un'iscrizione situata nella controfacciata, perduta, ma resa nota dal Forcella (V. 12, p. 416, n. 509) Carlo Felice Barberini promosse nel 1869 alcuni restauri all'interno della chiesa. Di tale intervento si fa menzione anche nel foglio introduttivo alla serie di acquarelli quindi si deduce che l'esecuzione di questi ultimi debba datarsi tra il 1869 e il 1880. Gli acquarelli, di cui non si conosce l'autore, sono una copia di quelli contenuti nel Codice Vaticano latino 9071 eseguiti da Antonio Eclissi nel 1630 su commissione del cardinale Francesco Barberini, al fine di lasciare testimonianza della ricca decorazione pittorica medioevale di S. Sebastiano, distrutta per ordine di Urbano VIII poco dopo, in occasione del restauro dell'edificio. La serie ottocentesca, è priva rispetto al codice vaticano, degli episodi relativi al martirio di San Sebastiano. L'umidità costituisce un grave pericolo per la conservazione di questi acquarelli, di cui due risultan illegibili
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200230395-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0