Cristo in trono con i santi Giovanni Evangelista, Leonardo, Pietro, Paolo

dipinto, post 1239 - ante 1245

Personaggi: Gesù Cristo; San Leonardo; San Giovanni Evangelista; San Pietro; San Paolo. Oggetti: trono; libro. Attributi: (San Pietro) chiavi. Attributi: (San Paolo) epistolario

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 253
    Larghezza: 247
  • ATTRIBUZIONI Secondo Maestro Di Anagni (notizie 1231-1255 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Anagni (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La critica è generalmente concorde nell'assegnare questo affresco alla mano del II Maestro. Il caratteristico gusto calligrafico di questo artista emerge anche in questo caso attraverso la doviziosa ornamentazione degli scolli e degli orli gemmati e ricamati delle vesti del Cristo e dei 4 santi, come nella cura posta nel cesellare il nimbo dorato del Cristo. Nei volti sono accolti dei modelli fisionomici di tipo bizantino. Caratteristiche del Maestro sono le due profonde rughe sulla fronte, lo sguardo alquanto spento e fisso nel vuoto. La lumeggiatura è di un crudo biancore e l'intonazione generale è smorzata ed alquanto cupa. Il santo posto tra San Giovanni e il Cristo è San Leonardo; insolita scelta, motivata dal fatto che S. Leonardo è patrono della vicina Sgurgola. Il suo nome è leggibile nell'iscrizione posta sul suo capo che è rilevabile da una fotografia fatta con luce radente. S. Leonardo è anche il protettore dei prigionieri. Proprio negli anni della decorazione della Cripta d'Anagni, la chiesa attraversava un momento di storico attrito col potere imperiale rappresentato da Federico II, il quale si illuse di impedire con la forza il Concilio del 1239, indetto da papa Gregorio IX (papa anagnino della famiglia Conti) contro di lui, facendo imprigionare i cardinali che vi si recavano; questa fu una delle cause che costò la seconda scomunica a Federico II. Una seconda volta, sotto il pontificato di Innocenzo IV (della famiglia anagnina dei Conti), in occasione di un nuovo conclave a Roma, Federico II fa prigionieri dei prelati, i quali fuggirono ad Anagni. Innocenzo IV accusa Federico II di essersi macchato di un atto sacrilego contro la chiesa e lo depone al Concilio di Lione nel 1245. Probabilmente la scelta di S. Leonardo fu ispirata da un personaggio vicino all'entourage del papa. Il che riconferma l'ipotesi che l'ispiratore del ciclo anagnino possa essere stato il vescovo Pandolfo, anagnino e appartenente alla famiglia Conti. L'affresco fu eseguito probabilmente tra il 1239, anno del primo arresto del Cardinali e della prima scomunica di Federico II, e il 1245 anno del Concilio di Lione e del secondo arresto dei prelati. Secondo Andberg la posizione del Cristo avrebbe un significato iconografico ben preciso. La luce che penetra attraverso l'abside sarebbe la luce divina; essa lambisce la visione apocalittica della volta antistante (XVIII) e seguendo il raggio luminoso lo sguardo incontra nella parete di fronte l'immagine del Cristo ed i 4 santi a cui fa riscontro il Cristo agnello circondato dai 4 esseri mistici raffigurato sulla volta dell'abside. Il libro del Cristo ed i 4 santi corrisponde simbolicamente al libro dell'agnello con 7 sigilli. Secondo l'Andberg, nella cripta ci sono due punti focali costituiti dall'abside e dal monumentale Cristus Lux fra 4 santi. I due punti sono uniti dal corridoio della navata mediana che è il passaggio ideale per la processione liturgica in ricordo della traslazione del corpo di S. Magno
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200202630-46
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • ISCRIZIONI sul libro di Cristo - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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