monumento funebre,
1524 - 1524
Lotti Lorenzo Detto Lorenzetto (1490/ 1541)
1490/ 1541
Raffaello Da Montelupo (1505/ 1567)
1505/ 1567
basamento rettangolare modanato su cui sono due colonne con capitelli compositi che reggono un architrave tra due cornici, concluso da un timpano ricurvo. Fra le due colonne è il sarcofago con il defunto giacente; sopra al centro è il cartiglio con l'iscrizione. La parte superiore è scandita da una riquadratura marmorea che incornicia ai lati due nicchie rettangolari, nelle quali sono due statue; la nicchia centrale, più piccola, è vuota
- OGGETTO monumento funebre
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ATTRIBUZIONI
Lotti Lorenzo Detto Lorenzetto (1490/ 1541)
Raffaello Da Montelupo (1505/ 1567)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Stefano Rotondo
- INDIRIZZO via S. Stefano Rotondo, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE come recita l'iscrizione, la sepoltura fu ordinata nel 1524 da Maffeo da Volterra e Iacopo Sadoleto, esecutori testamentari del defunto, che nel testamento aveva designato il monastero di S. Stefano erede universale. Bernardino Capella, canonico di S. Pietro, è citato da von Pastor e da Gregorovius come poeta alla corte di Leone X. Il monumento è ricordato nell'autobiografia di Raffaello da Montelupo: lo scultore racconta che, giunto a Roma, fu preso come collaboratore dal Lorenzetto, il quale lo fece partecipare a diversi lavori e, fra questi, alla sepoltura di S. Stefano, dove gli affidò i due santi, il putto nel mezzo, oggi perduto, e la figura del defunto. In realtà un'accurata indagine stilistica ha portato Nobis a ridurre la partecipazione di Montelupo, che nel defunto eseguì forse solo i panneggi e comunque terminò i due santi già ideati e sbozzati da Lorenzetto, come mostra la maniera fredda e attenta tipica dell'artista: panneggi sottili e aderenti posti su masse piuttosto statiche e pesanti, profondo studio delle forme che annulla ogni slancio. Dal punto di vista tipologico, in questo monumento a edicola, assai poco preso in considerazione dalla critica, Lorenzetto, memore della tomba di Raffaello appena compiuta nel Pantheon, si allontana dall'impianto ad arco trionfale stabilito da Andrea Sansovino in S. Maria del Popolo per accostarsi al modulo quattrocentesco fiorentino, così come appare nei monumenti Bruni e Marsuppini. La figura di s. Stefano deriva probabilmente dal s. Lorenzo affrescato forse dal Penni circa il 1518 nella sala dei Chiaroscuri in Vaticano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente straniero in Italia
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200175625-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sopra il giacente - CHRISTO SERVATORI / BERNARDINO CAPELLAE BASILICAE VATICA / NAE CANONICI DOCTRINA INTEGRITAE / RELLIGIONE AC MORVM SVAVITATE INSIGNI / MARIVS MAFFEVS VOLATERRANVS / ET IACOBVS SADOLETVS EX TESTAMENTO / CVRATORES AMICO BE ME POS / VIX AN LXIII MEN VI / OBIIT AN SAL MDXXIIII - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0