croce processionale di Vannini Pietro (sec. XV)

croce processionale, 1490 - 1490

Recto: al centro a tutto tondo è il Cristo crocifisso con prizoma dorato. Sopra di lui clipeo argentato con la Resurrezione. Applicati ai lobi dei bracci: S. Pietro in alto, la Madonna a sinistra, S. Giovanni Evangelista a destra, la Maddalena in basso, a tutto tondo sostenuti da teste di cherubini eccetto S. Pietro che ha una mensola con baccellature. Verso: al centro è Dio Padre benedicente, su supporto con testa di cherubino. Tutte le altre figure (santo vescovo in alto, toro alato a sinistra, leone alato a destra, santo evangelista Matteo ?) hanno un supporto con baccellature. Il fondo della croce è ornato con losanghe, clipei smaltati e decorazioni a sbalzo con motivi floreali

  • OGGETTO croce processionale
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura
    rame/ argentatura/ sbalzo/ incisione
    SMALTO
  • ATTRIBUZIONI Vannini Pietro (1444/ 1496)
  • LOCALIZZAZIONE Amatrice (RI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dagli atti del notaio G.B. Vichi risulta che nel 1490 Pietro Vannini era impagnato ad eseguire una croce di argento per la chiesa di San Fortunato di Amatrice. Si tratta sicuramente di questa croce anticamente conservata nella chiesa di San Fortunato di Pinaco. Il Berteaux che per primo la pubblica l'avvicina a quella di Preta (fraz. di Amatrice) e a quella di Osimo, firmata da Pietro Vannini. Non prospettando una datazione precisa, riconosce nell'opera dell'orafo ascolano un distacco dalla tradizione locale, con echi dell'opera donatelliana, che il Vannini doveva conoscere certamente. Il Serra vi riscontra una "semplificazione del fastoso e magnifico impianto delle opere di Nicola da Guardiagrele". La Mortari, infine, osserva che se negli ornati si manifestano chiari elementi ascolani, l'impianto e la realizzazione risultano più vicini ai modi di Nicola da Guardiagrele, quando sembra ispirarsi al Ghiberti. Cosicchè giunge alla conclusione di ipotizzare per l'opera un'esecuzione in collaborazione. Al Vannini attribuisce con certezza però i simboli degli evangelisti per il tipo di modellato così vicino agli stilemi del maestro. La raffigurazione del santo Vescovo sul verso al posto di un evangelista è da giustificare con il fatto di aver voluto rappresentare il Santo titolare della chiesa, dedicata appunto a S. Fortunato. L'opera è stata rozzamente restaurata in epoca imprecisata. Si consulti: Archivio Noratile di Ascoli Piceno, Atti di G.B. Vichi, vol. 1490, fol. 316; E. Bertaux, Ascoli Piceno et l'orfevre Pietro Vannini in "Melanges d'Archeologie et d'historie", XVII, 1897, pp. 106- 108; V. Paoletti, Pietro Vannini e la scuola di oreficeria in Ascoli nel '400 in "Rassegna bibliografica d'Arte Italiana; A. Massimi, Itinerari amatriciani, Roma 1971, pp. 108-109; L. Mortari, La croce nell'oreficeria del Lazio dal Medioevo al Rinascimento in "Rivista dell'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte", s. III, 2, 1979, pp. 229- 345
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200173651-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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