reliquiario a teca - bottega marchigiana (fine/ inizio secc. XVII/ XVIII)
reliquiario a teca,
1690-1710
L'urna reliquiario è costituita da una teca rettangolare centrale arricchita da ampie volute acantiformi che corrono ai lati e sopra il coperchio
- OGGETTO reliquiario a teca
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
-
MISURE
Profondità: 30 cm
Altezza: 75 cm
Larghezza: 65 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
- LOCALIZZAZIONE Pollenza (MC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bene, caratterizzato da un ricco intaglio a motivi vegetali, costituisce una significativa testimonianza dell'artigianato locale e si configura quale interessante esemplare tardo seicentesco attestante la costante realizzazione di reliquiari sorta anticamente in relazione alla venerazione di Gesù e sviluppatasi nei secoli anche come venerazione dei resti legati alla sua passione terrena, dando ampia diffusione a reliquiari contenenti porzioni di legno della Croce o spine della corona o lembi della veste. La stessa antica tradizione ha interessato le spoglie della Vergine e dei Santi o altre reliquie "per contatto" che fossero di memoria ed esortazione alla fede. La sempre maggiore diffusione di reliquie già dall'epoca post-riformistica determinò un'evoluzione del sacro oggetto verso forme più semplificate e maneggevoli rispetto a quelle medievali, caratterizzate per lo più da complesse cornici architettoniche e in età barocca proliferarono svariate tipologie, destinate spesso a spazi propri come cappelle private. Oltre ad essere potenziati i reliquari antropomorfi (già diffusi in epoca romanica e gotica), trovarono infatti ampia esecuzione reliquiari a palmetta, a ostensorio, a urna e a teca, come quello in esame, al cui interno è conservata una scultura raffigurante il Bambinello verosimilmente coeva, che non è stato possibile estrarre. Gesù Bambino, adagiato su un cuscino, è realizzato in cera dipinta ed indossa un abito rosso senza maniche arricchito da ricami. I Bambinelli statuette in cera, creta, stucco, legno intagliato, terracotta o cartapesta realizzati con tecniche miste, sono frutto di una tradizione risalente al Medioevo. Nei periodi più antichi i manufatti erano principalmente di legno e cera, mentre in epoca barocca in metallo (bronzo) e proprio nel XVIII secolo si assiste ad un ritorno della cera che risulta essere nuovamente il materiale più utilizzato insieme alla cartapesta. I Bambinelli venivano realizzati soprattutto nei monasteri, preparati plasmando la cera di resti di candele e rivestiti con scampoli di paramenti sacri in disuso per creare vestiti o fasciature spesso arricchiti con fili d'oro o d'argento. E' in ambito monastico che tale usanza si sviluppò fino a diventare un vero e proprio culto diffusosi in Italia e in Europa che coinvolgeva molte famiglie aristocratiche che avevano congiunte nei conventi. Alla fine del 1500 il culto al Bambinello manifesta un rinnovato vigore ma è in epoca tardo barocca che questi elaborati artistico-artigianali si indirizzano verso un acceso realismo, come si evince nella statuetta conservata nell'urna in oggetto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100264276
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0