Mercurio appare in sogno a Enea
dipinto,
1700 - 1729
Franceschini Marcantonio (1648/ 1729)
1648/ 1729
Personaggi: Enea; Mercurio. Armi: elmo; spada. Attributi: (Mercurio) elmo alato. Figure: angelo. Paesaggi: cielo. Abbigliamento: calzari
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Franceschini Marcantonio (1648/ 1729)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Buonaccorsi
- INDIRIZZO Via don Giovanni Minzoni, 24, Macerata (MC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigurante Mercurio appare in sogno ad Enea è attribuito a Marcantonio Franceschini ed è esposto nella Sala di Enea nel Palazzo Bonaccorsi di Macerata. L'artista rappresenta il momento in cui Mercurio appare in sogno ad Enea e lo ammonisce a lasciare Cartagine ricordandogli la missione che il fato gli ha assegnato: raggiungere il Lazio e fondarvi una nuova città. Raffigurato come un giovane atletico il messaggero degli dei indossa un copricapo alato detto petaso, calzari alati e impugna il caduceo: una verga con attorcigliati due serpenti che ha il potere di indurre il sonno. Enea disteso a terra, con lo sguardo rivolto verso Mercurio, sembra spaventato, e con la mano sembra cercare la propria spada con la quale difendersi. Intanto il piccolo Cupido, rappresentato come fanciullo alato, munito di arco e frecce, volge il proprio sguardo verso ciò che sta accadendo al centro della scena. L'artista, allievo dell'autorevole Carlo Cignani, fonda nel 1683 una propria bottega a Bologna; da questo momento in poi la sua attività viene da lui stesso annotata nel taccuino conservato alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna. La sua ricca produzione, e l'elevato livello qualitativo hanno fatto di questo artista uno dei protagonisti indiscussi della pittura bolognese tra Seicento e Settecento, ricercato dalla committenza religiosa come dalla nobiltà, attivo nei centri emiliani , quali Bologna, Modena, Parma, ma anche a Genova e Roma. Il successo della sua pittura risiede nella rigorosa forma classicistica ereditata dal suo maestro e portata verso forme di ineccepibile purismo attraverso il recupero della grazia arcadica di Albani e della nitida definizione dei volumi di Domenichino. L'opera s'inserisce all'interno della sua produzione di soggetti profani, tra cui ricordiamo Erminia fra i pastori; Armida scopre Rinaldo addormentato (Torino, Galleria Sabauda, 1707-1709), Cicli di tele con Storie di Apollo, di Diana, e altri tratti dalle Metamorfosi di Ovidio (Vaduz, Liechtenstein), La morte di Adone (Bologna, Pinacoteca Nazionale 1723)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263323
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1990 D 139
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2009
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0