statua di San Pietro addobbata con vesti pontificali
dipinto,
1875 - 1899
Figure: figure maschili. Sculture: statua di San Pietro; Baldacchino di San Pietro. Mobilia: lampadario
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 40
Larghezza: 31.7
- AMBITO CULTURALE Ambito Spagnolo
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Fortuny Y Marzal Mariano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Mazzolari Mosca
- INDIRIZZO via Rossini, 37, Pesaro (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' condivisibile la posizione di Cinelli e Vossilla nella scheda catalografica dei Musei Civici, improntata alla massima prudenza. Infatti, in questo dipinto inedito, non sono stati rintracciati elementi sufficienti a suffragare l'attribuzione di Enrico Galluppi al pittore spagnolo Fortuny, se non la provenienza della tela da Barcellona, come sembra indicare il marchio con testina alata, impresso sul verso. Anzi, l'analisi stilistica sembrerebbe escludere tale paternità. In tale dipinto, maggiormente assimilabile a un bozzetto che ad opera compiuta, si intravedono sullo sfondo le colonne tortili del Baldacchino di S. Pietro di Bernini che fanno pensare ad una realizzazione romana. Non è, tuttavia, possibile riscontravi il tocco brillante, luminoso, svirgolato, potremmo dire neorococò del pittore spagnolo, nè la sua tavolozza chiara, sfavillante e leggera. Tali caratteristiche influenzarono un filone di successo in campo nazionale tra Venezia, Roma, Napoli e internazionale, negli anni Sessanta e Settanta. Alla sua diffusione contribuì il legame con Goupil. Certamente Fortuny divenne una delle personalità più interessanti, almeno come fenomeno del gusto, nell'ambiente artistico romano alla metà degli anni Sessanta, fino alla sua morte (1874) e oltre. Lì, protetto dal principe Odescalchi, fu l'animatore del gruppo di pittori spagnoli che si riunivano al Caffè Greco e, forse, come ipotesi di ricerca, andrebbe sondato quell'ambito per rintracciare la paterinità del dipinto già Galluppi. La crtitica d'arte impegnata di quegli anni (Cecioni, Netti, Costa) aveva duramente criticato il tipo di pittura inaugurata a Roma dall'artista spagnolo, accusato moralisticamente, anche dalla successiva storiografia, di "nefasta influenza", "lenocinio tecnico", superficialità nella scelta dei soggetti e nel modo di presentarli. Rispetto al rigore classicista del mondo accademico romano da un lato e, dall'altro, rispetto alle esigenze di una pittura impegnata a riprodurre il vero in ogni suo aspetto, i dipinti del Fortuny introducevano sul mercato una pittura di evasione, che proponeva un mondo di "signorotti vestiti, ... di abiti a strascico, di merletti, di ricami, di stoffe preziose" in ambienti allestiti come botteghe d'antiquariato con tappeti persiani, mobili scolpiti, arazzi e suppellettili rare. (Netti)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100206079
- NUMERO D'INVENTARIO inv. n. G.144
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Regione Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- ISCRIZIONI verso, al centro, su etichetta - Hijos de Jose/ texidor/ articoles de pintura dibujo/ arquitectura y fotografia/ [ ---]egomir 5/ Barcelona - corsivo - a impressione - spagnolo
- STEMMI al centro - produzione - Marchio - Hijos de Jose - cartiglio con testina alata
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0