Ercole e Onfale
dipinto,
1664 - 1664
Peruzzini Giovanni (1636 Ca./ 1694)
1636 ca./ 1694
Divinità: Ercole; Cupido. Personaggi: Onfale. Figure: ancelle; figure maschili. Abbigliamento: (Ercole) cappello piumato; nastri; bracciale di perle; (Onfale) pelle del leone nemeo; (ancelle) contemporaneo. Oggetti: conocchia; specchio; monili; cestino con panni; clava. Elementi architettonici: basamento di statua; balaustrata istoriata; porzione di edificio; porzione di obelisco. Paesaggi
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 101
Larghezza: 139
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ATTRIBUZIONI
Peruzzini Giovanni (1636 Ca./ 1694)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Berrettoni Niccolò
Ambito Italia Centrale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Mazzolari Mosca
- INDIRIZZO via Rossini, 37, Pesaro (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE ll soggetto trae ispirazione dalla tradizione mitologica secondo la quale la regina di Lidia, Onfale, accolto presso di sè Ercole perchè scontasse un secondo periodo di schiavitù, gli fece indossare abiti da donna. Qui è rappresentato il momento della vestizione, episodio che raffigura un'inversione di ruoli cui è sottesa una certa ironia che il pittore sottolinea nella figura di Cupido dallo sguardo incuriosito e malizioso. Il recente restauro cui è stato sottoposto il dipinto ne ha rivelato la paternità in Giovanni Peruzzini, trasformando una tela pressochè illeggibile, attribuita variamente, in un importante documento datato e firmato appartenente ad un pittore spesso confuso con il padre Domenico. Anche Giovanni, come era solito fare suo padre appone un'iscrizioni su quest'opera, esplicitando la sua nascita in Ancona. Poichè la data di nascita di Giovanni viene alternativamente collocata al 1636 e al 1644, di conseguenza la cronologia di quest'opera eseguita, secondo, l'iscrizione, a Pesaro, quando Giovanni aveva ventotto anni, oscilla tra il 1664 e il 1672. Il dipinto Mosca sembra rivelare anche tratti tipici del più personale fare pittorico del padre di Giovanni, Domenico, caratterizzato da profili taglienti, volti femminili appuntiti alla base e con piani di superficie ampi, bocche piccole e carnose, mani dalle punte leggermente gonfie e arrossate. Vi si legge anche il contatto con la tradizione bolognese e, forse mediata da Claudio Ridolfi, una certa inclinazione al venetismo, nel dorato giardino alla sinistra del gruppo, oltre il muro, ma anche una vibrante tessitura cromatica di matrice baroccesca
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100205955
- NUMERO D'INVENTARIO inv. n. I.G.P.930
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Regione Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- ISCRIZIONI in basso, a destra - [J]oa. nes Peruz.us Anc.us Pingebat/ [e]tatis sue 28 Pingebat/ Pisaur - corsivo - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0