bottiglia - produzione europea (metà sec. XVIII)

bottiglia, 1740 - 1760

Biccola bottiglia da grappa in vetro incolore a sezione rettangolare con angoli smussati, spalla arrotondata e breve collo predisposto per tappo metallico a vite decorata con vivaci smalti policromi a motivi floreali

  • OGGETTO bottiglia
  • MATERIA E TECNICA vetro/ pittura a smalto
  • AMBITO CULTURALE Produzione Europea
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
  • INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola bottiglia dipinta a smalti policromi (questo tipo di pittura in area tedesca risale al XVI secolo, quando si comincia a produrla localmente, mentre prima veniva importata da Venezia) è di difficile localizzazione: potrebbe infatti essere indifferentemente boema, tedesca o della zona alpina (Austria o Baviera) poichè appartiene ad un genere popolare che deriva da una produzione più colta e che continuerà nel XIX secolo ripetendo gli stessi motivi caratterizzati da colori vivaci perpetuati per decenni in tutta l'area tedesca in piccole botteghe che lavoravano a domicilio (Mori G., 1996). Si tratta di oggetti di uso comune come flaconi da liquore dolce, boccali e bicchieri o piccole coppe che venivano acquistati in particolari occasioni come battesimi e matrimoni ed erano per lo più prodotti in piccole fornaci familiari che si dedicavano esclusivamente alla produzione di oggetti poco costosi. I caratteri sono gli stessi in tutta l'Europa centrale, Boemia, Baviera e Tirolo, anche perchè gli artigiani decoratori si spostavano da una vetreria all'altra ripetendo anche gli stessi soggetti: accanto a mazzetti di fiori si trovano colombi, cuori o coppie di fidanzati, scene delimitate da canoniche decorazioni alla base del collo o ai lati con spirali alternate da pennellate lineari. Bottiglie di questa tipologia, che si trovano frequentemente anche in vetro lattimo, venivano esportate in tutta l'Europa meridionale e nel vicino Oriente ( Maioletti E., 1991; Gobbi M., 1996). Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100142480
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G.5430
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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