ciborio - bottega marchigiana (metà sec. XV)
ciborio
1440 - 1460
Ciborio sorretto da due colonnine ottagonali in pietra arenaria che si staccano dalla parete di fondo; queste presentano basi a pianta quadrata (raccordate alle colonne con elemento ad angoli smussati terminanti a ricciolo) e capitelli intagliati a otto foglie stilizzate con la punta arrotolata rivolta verso l'alto; essi sono raccordati a due peducci a tre foglie, di simile disegno, attraverso il breve architrave dentellato che costituisce la profondità della copertura archivoltata sovrastante; il sesto dell'arco è leggermente acuto ed è disegnato da una semplice ghiera di mattoni; pure in muratura è il coronamento timpanato
- OGGETTO ciborio
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MATERIA E TECNICA
mattone
pietra arenaria/ scultura
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MISURE
Profondità: 100
Larghezza: 300
- AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Michele Arcangelo
- INDIRIZZO corso Roma, 87, Serra de' Conti (AN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle diverse visite pastorali settecentesche della Chiesa di S. Michele Arcangelo menzionate dal Manoni (1994) emerge che l'aula possedeva, come oggi, tre altari; quello della parete sinistra era dedicato al Santissimo Crocifisso. Da esse si apprende inoltre che nel 1752, con il consenso del vescovo di Senigallia e del cardinale Gianfrancesco Albani che teneva la commenda dell'abbazia di Sitria e di Barbara, l'altare fu dotato di un quadro, purtroppo oggi disperso, con la "Madonna del Soccorso" venerata dalla confraternita omonima. Il tabernacolo a muro che sormonta l'altare è un prezioso esempio dell'arredo liturgico della chiesa, risalente alla metà del Quattrocento (Mencucci, 1994). Infatti, benchè Cherubini (2001) ne proponga una datazione al XIII-XIV, all'epoca in cui fu costruita la chiesa, il tabernacolo, insieme al ciborio del presbiterio, dovrebbe risalire all'epoca della ristrutturazione successiva dell'interno dell'aula, che comportò l'erezione dell'arcate trasversali e l'esecuzione dei primi dipinti murali alle pareti, datati 1452 e 1480 (V. Villani, 1990). Si consideri infatti che il tabernacolo fu addossato al muro, sovrapponendosi ad un affresco databile alla seconda metà del Trecento, di cui resta un piccolo frammento dietro il timpano. Cherubini inoltre non fa chiarezza sul tabernacolo, in quanto ne offre una descrizione corrispondente ad una vecchia riproduzione fotografica precedente al restauro che ha rimosso l'intonaco e le cornici a rilievo che profilavano la cuspide oltre che i due pinnacoli laterali a forma di piccoli campanili, elementi ritenuti evidentemente frutto di un'aggiunta in stile del XIX-XX secolo. D'altra parte l'arcata leggermente archiacuta, le esili colonnine e i capitelli a foglie stilizzate possono essere letti come ultima sopravvivenza in area periferica di stilemi tardogotici
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100044436
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2003
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0