Madonna della cintola e santi

dipinto, 1617 - 1617

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; Sant'Agostino; Santa Monica; San Francesco d'Assisi; Santa Maria Maddalena; San Giuseppe; San Bernardino da Siena. Figure: vescovi; papa; re; regina; angeli. Attributi: (Madonna) cintola; (Santa Maria Maddalena) vaso di unguento; (San Giuseppe) verga fiorita; (San Bernardino da Siena) monogramma di Cristo. Abbigliamento religioso. Mobilia: trono; baldacchino; tendaggio. Oggetti: corone. Insegne ecclesiastiche: mitre

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 285
    Larghezza: 180
  • ATTRIBUZIONI Schayck Ernst Van (1567/ 1631)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria Maddalena
  • INDIRIZZO via Marconi, s.n, Serra de' Conti (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto rappresenta la Vergine col Bambino che consegnano le cinture, simbolo dell'ordine agostiniano, a Sant'Agostino e a Santa Monica al centro di un'affollata composizione, nella quale si riconoscono figure di santi, prelati, re e regine. L'opera è datata 1617 ed è firmata dal fiammingo Ernst van Schayck, artista discendente da una famiglia di pittori originari di Utrecht, che è documentato in Italia dal 1598, quando realizzò per la chiesa di S. Giuliano ad Imola un "San Giovanni a Patmos". A partire dal 1600 il pittore cominciò a lavorare nelle Marche, dove realizzò un numero ragguardevole di tele a soggetto sacro per le chiese di Camerano, Filottrano, Sassoferrato, Mondolfo, Appignano e Macerata, sino alla sua ultima opera per la Chiesa di S. Giuseppe a San Severino. L'artista prescelse Castelfidardo come sua patria di adozione poichè a partire dal 1609 si firmò nei dipinti come abitante della città. Nel saggio sul pittore redatto da Luciano Arcangeli e da Benedetta Montevecchi (1992) si evidenziano le sue doti di eclettico epigono di stilemi tardo manieristici, riconducibili da un lato alla tradizione emiliana del Calvaert e del Passerotti, che si esprime nella predilezione per raggruppamenti di grandi figure di santi caratterizzati sentimentalmente in una dimensione affettuosa e familiare, non estranea alla poetica baroccesca, dall'altro alla lucida analisi fiamminga degli oggetti e di certi volti dalla marcata valenza ritrattistica. Sono dati che emergono nella tela di Serra de' Conti, nella quale tuttavia si nota un certo impaccio nello scalare in profondità le figure ai lati del trono, mentre il brano del San Giuseppe che guarda l'osservatore, quasi sicuramente un autoritratto del pittore, spicca per intensità espressiva. Sotto la firma dell'artista è osservabile uno stemma gentilizio accompagnato dalle probabili iniziali del committente. Come ha chiarito la Mariotti, in un'inedita scheda sull'opera depositata presso il Comune di Serra de' Conti, lo stemma non fa riferimento alla famiglia Honorati, come indicato nelle vecchie campagne catalografiche, ma a quella degli Innocenzi di Ostra Vetere. L'opera è infatti un dono alla giovane Madre Vicaria del convento Cornelia Maria Honorati, figlia di Lorenzo Honorati e di Fulgenzia Innocenti, da parte della zia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100044234
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2003
    2007
  • ISCRIZIONI in basso, al centro - ERNESTES DE SCAECHIS FLAMENGUS PINGEBAT 1617 - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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