Ecce Homo

dipinto, 1300 - 1399

Personaggi: Gesù Cristo

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Pietro Da Rimini (notizie Prima Metà Sec. Xiv)
  • LOCALIZZAZIONE Jesi (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si apprende dalla relazione di una visita pastorale nella chiesa di S. Nicolò di Jesi del vescovo Tiberio Cenci il 5/03/1636 "visitavit altare Sanguinis Justi ubi depicta est imago Ecce Homo in ipsa pariete" (Cannelloni, Lungo la strada di Terra Vecchia, Jesi 1955, p. 57). A tale immagine venne collegato il culto ddella preziosa reliquia del sangue del Cristo sgorgato da un'icona di Beiruth conservata sin dal X sec. nella chiesa di S. Nicolò indi trasferita nella cattedrale jesina. L'affresco era campito su di un pilastro alla sinistra del presbiterio sopra un pannello affrescato raffigurante S. Francesco d'Assisi (ora convento dei Frati Minori di Monottone, Ascoli P.) sotto il quale era la seguente iscrizione: "Petrus da Ariminio MCCCXXXIII". Lì presso era anche una seconda iscrizione, ora dispersa, che ricordava l'istituzione, in data 1333, della Confraternita del Sangue Giusto. Sino al 1798 l'affresco ivi rimase, inchè, a causa della dissacrazione di quella chiesa, venne trasportato in S. Giovanni Battista ove venne dapprima esposto nella I cappella sinistra e poi, nel 1820-30, collocato nell'attuale cappella. L'affresco è stato restaurato nel 1977, asportando gli strati di ridipinture e restituendo la pittura al suo originario strato (la Relazione al restauro e la documentazione fotografica sono conservate presso il parroco della chiesa). sin dall'inizio del secolo gli studiosi e gli storici locali, nonostante la fatiscenza dell'affresco, lo reputavano con buona probabilità opera di Pietro daRimini autore del sottostante affrsco con il S. Francesco. Allo stato attuale, in base a dei confronti co la produzione pittorica di Pietro da Rimini, ed esattamente con la Crocefissione di Amburgo (Kunstalle), la Deposizione di Viterbo (Pal. Gentili), gli affreschi di S. Chiara a Rimini è possibile mantenere, seppur con qualche esitazione, detta attribuzione. Difatti il tipo di panneggio e il nodo del perizoma, quand'anche genericamente usuale per la scuola riminese della metà del 300, risulterebbe meglio pertinente a Giovanni Baronzio (Grocefisso di S. Frnacesco a Mercatello)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100028486
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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