Dipinto murale composto da tre riquadrature divise da fasce verticali recanti grottesche; ai lati, su fondo verde, motivi decorativi vegetali; ai lati esterni, figure stanti non ben distinguibili: a sinistra, un satiro? Alla destra, una figura femminile reggente un'insegna al di sopra della testa. Le riquadrature riportano, dalla sinistra: Perseo libera Andromeda; al centro, finta architettura con due figure reggistemma ai lati di un'arme, con corona marchionale, di cui si legge solo, su fondo rosso, un ombrellino d'oro. In basso, a destra e a sinistra, altri due piccoli stemmi. A sinistra, stemma di Fulvio Orsini. A destra lo stemma è irriconoscibile a causa del forte stato di degrado. In basso la finta architettura reca metope e triglifi: le prime recano, da sinistra, stella a otto punte; giglio; colomba entro ghirlanda; giglio. Al di sotto compare la parte sommitale di uno stemma papale. Sulla destra, altro riquadro con una scena marina, forse anch'essa tratta da una vicenda mitologica ma ormai non più leggibile a causa del forte degrado della parte sinistra. Nel dicembre del 1562 Pio IV nomina Fulvio Orsini vescovo di Spoleto, dove giungerà nel giugno del 1563 accolto con tutti gli onori rivestendo tale carica per 18 anni