San Pietro

croce astile 1401 - 1500

La croce presenta sulle terminaziani ampi potenziamenti di forma polilobata ad espansione dei lati del quadrato. Le terminazioni, come la traversa e il montante di croce, sono bordate da cornicette in rame dorato percorse da modanature rettilinee realizzate a cesello, fissate alla croce con piccolissimi chiodi in rame dorato. Le cornici stesse vanno a comporre, sia al recto che al verso, delle losanghe che sono colmate da placchette d’argento lavorate a incisione a bulino con piccole raggiere e bottone centrale dorato; le stesse riempiono anche gli spazi di risulta. Sulle terminazioni sono applicate le figurazioni dei Santi realizzate in placche sagomate. La croce è saldata ad un innesto tubolare a scanalature godronate con cornicetta superiore a minuscole perline, con trattamento della superficie sablé e dorata nelle parti concave. L'innesto è sormontato da globo sferico in due valve sbalzate a grandi gocce su ambo le metà, arricchite da elementi a trifoglio; lo stesso tipo di cornicetta a perline torna su entrambe le parti, mentre una fascia a piccole conchiglie segna la valva inferiore

  • OGGETTO croce astile
  • MATERIA E TECNICA rame/ cesellatura
    bronzo/ fusione
    LEGNO
    rame/ doratura a mercurio
    rame/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro-senese
  • LOCALIZZAZIONE Spoleto (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le parti in rilievo dell’innesto dovevano essere dorate ma, per l’uso processionale della croce, è riemerso il colore del rame. Le figurazioni dei Santi, realizzate in placche sagomate e sbalzate a cesello, sono applicate alla croce con chiodi di ferro, dato questo che testimonia l’apposizione delle figure in tempi diversi rispetto alla realizzazione della croce, o di un probabile intervento di riassemblaggio delle parti. Al recto, sulla traversa, sono la Madonna a sinistra e San Giovanni Evangelista a destra, San Pietro compare sulla terminazione superiore del montante e Santa Maria Maddalena nell’inferiore. La presenza di San Pietro in posizione eminente è da ricollegare con molta probabilità alla dipendenza della Pieve di Santa Maria di Preci dal Capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano, tanto che il pievano, di origini locali, veniva eletto con il consenso del Capitolo suddetto (Fabbi A., 1963). Al verso mancano le figure degli animali apocalittici di San Luca e San Matteo: porzioni di cornici e un'aureola montata capovolta sono inchiodate alle terminazioni della traversa. Le figure dei Santi, rigide e frontali con mani aggettanti a tutto tondo, appaiono stilisticamente attardate, forse frutto di maestranze locali che ripetono formule d'epoca precedente. Fabbi assegnava l'oggetto ad oreficeria umbro-senese del sec. XV. Non è pertinente il piccolo Crocifisso bronzeo, comunque riconducibile ai secc. XV-XVI
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000218758
  • NUMERO D'INVENTARIO 093-2016/11/24-ID1755
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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