Incoronazione di Maria Vergine e Santi

pala d'altare, 1539 - 1541/03/20

Pala centinata costituita da un supporto di otto assi di pioppo connesse con colla animale e piuoli in legno

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA legno di pioppo/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Santoro Giacomo Detto Iacopo Siculo (1490 Ca./ 1543-1544): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Spoleto (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La grande pala d'altare, dotata di una ricca macchina lignea scolpita e dipinta, fu compiuta per la chiesa degli Osservanti della SS. Annuziata di Norcia. Giacomo Santoro si firmò su un cartiglio dipinto in basso a destra come Jacopo Siculo, apponendo la data di esecuzione 20 marzo 1541. Il pittore prese a modello la pala del Ghirlandaio per la chiesa di S. Girolamo di Narni del 1486 (Sapori G., 1984). La committenza francescana emerge chiaramente nella rappresentazione di San Francesco d'Assisi posto al centro del gruppo composto di ben ventitré Santi, molti dei quali francescani appunto, alcuni non identificati. L'opera fu demaniata nel 1866 rimanendo nella sede originaria, sebbene la chiesa fosse in gravi condizioni conservative. Si registra un primo smontaggio della pala dalla cornice nel 1907, rimanendo ancora all'interno della collocazione originaria. Il regio ispettore Giuseppe Sordini sollecitò la messa in sicurezza dell'opera nella basilica di S. Benedetto, trasferimento che avverrà nel 1908. In questa sede rimase prima appoggiata a terra e poi, in seguito a restauro, fu trasferita nell'ossario. Spostata nel palazzo comunale, subì un nuovo trasporto d'emergenza nella chiesa della Misericordia, in seguito all'incendio dell'adiacente teatro comunale nel 1952; tornata nel palazzo comunale, in quanto le notevoli dimensioni non consentivano l'auspicato trasferimento nel Museo della Castellina, fu il terremoto del 19 settembre 1979 ad imporre un nuovo cambio di sede nella chiesa di S. Francesco, destinata a centro di raccolta delle opere danneggiate dal sisma. Portata a Spoleto per il restauro, prima nell'ex chiesa di S. Agata (Benazzi G., 1984; per le indagini di restauro Masci M./ Ramaccini R., 1984), poi nella sede della Coo.Be.C (Marchesi A. M., 1998), è stata trasportata per essere esposta in via definitiva nella chiesa di S. Francesco, a questo punto trasformata in Auditorium, dopo il 2002; sarà l'ultimo sisma del 2016 ad imporre l'ennesimo trasferimento per porre la pala in sicurezza nel deposito di Santo Chiodo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000216540-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 001-2016/11/05-ID298
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI in basso a destra - Anno Domini Nostri Iesu Christi Millesimo / quingentesimo quadragesimo primo / Die vero Vigesimo Martij / Jacobus Siculus faciebat - Santoro Giacomo - corsivo minuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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