testa

peduccio, 1190 - 1210

Peduccio antropomorfo con treccia a rilievo che cinge tutta la parte alta della testa facendo emergere, al di sopra, un listello, che però risulta in larga parte mancante. Occhi sagomati a mandorla, con contorno rilevato; naso triangolare, naso mutilo, come la parte inferiore. La treccia corre in maniera omogenea, con la stessa inclinazione verso sinistra (con torsione Z se si volesse usare un linguaggio tessile), fatto comune alla testina dell'angolo sud ovest e a differenza delle altre due: una all'angolo nord est, l'altra nella sala sud est adiacente a questa, angolo nord ovest. La treccia continua sul lato sinistro, in profondità, dando un accento di costume (se riferito a una acconciatura dei capelli) che rimanda alla cultura e al gusto germanico

  • OGGETTO peduccio
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Via Federico da Montefeltro, Gubbio (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo, e gli altri tre peducci antropomorfi, vennero alla luce nel corso dei lavori di ripristino del salone nei primi anni del XXI secolo. Secondo la ricostruzione di Anna Rita Vagnarelli (2006) ripresa poi da Sannipoli (2008) l'ambiente dove tre di esse si trovano (una quarta è in un'altra adiacente, mentre il peduccio sud est è di restauro) doveva essere in origine un portico creato per unire due case che in quella forma unitaria costituirono il primo nucleo del Palatium communis. Nel 1209 infatti un documento (copia di uno del 1203) riporta che un atto venne stipulato sotto una struttura detta trasanna che nel linguaggio della prima metà del secolo XIII indicava un passaggio coperto. Sulla base dell'esistenza quindi della struttura viene avanzata da Sannipoli la datazione delle mensole architettoniche (XII secolo exeunte-XIII secolo ineunte). Il particolare della treccia, o del nastro intrecciato, ricorre anche in alcune delle strutture venute alla luce già durante il restauro condotto da Cornelio Budinis nei primi anni '30 del secolo XX: una ghiera con questa decorazione è infatti riconoscibile nella colonnina della nicchia della parete sud del cortile, la stessa colonnina che reca un'altra ghiera decorativa con una sequenza di punte di diamante. La colonnina sostanzialmente si pone come elemento mediatore degli elementi decorativi dei peducci antropomorfi e dei frammenti attualmente scomposti e depositati presso il deposito di Palazzo Ducale, forse parte di una fontana duecentesca. Se le tipologie decorative fossero realmente rapportabili tra di loro emergerebbe un quadro omogeneo, almeno per alcuni di questi aspetti, di quello che doveva essere il sistema decorativo del nucleo del potere eugubino prima della decisione di spostarlo verso una zona della città più a valle, almeno dal 1321
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000216338
  • NUMERO D'INVENTARIO 474
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale - Gubbio
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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