Peduccio antropomorfo con treccia a rilievo che cinge tutta la parte alta della testa facendo emergere, al di sopra, un listello. Occhi sagomati a mandorla, con contorno rilevato; naso triangolare, dalla realizzazione molto sintetica, con marcatura del rigonfiamento delle narici tramite solcatura. A differenza di due dei peducci del salone adiacente (angolo nord ovest e angolo sud ovest, la treccia che cinge il capo della figura è disposta simmetricamente rispetto al centro della fronte, mentre nella prima corre in maniera continua con inclinazione verso sinistra (con torsione Z se si volesse usare un linguaggio tessile)

  • OGGETTO peduccio
  • MATERIA E TECNICA pietra calcarea/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Via Federico da Montefeltro, Gubbio (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo, e gli altri tre peducci antropomorfi, vennero alla luce nel corso dei lavori di ripristino delle sale al primo livello nei primi anni del XXI secolo. Secondo la ricostruzione di Anna Rita Vagnarelli (2006) ripresa poi da Sannipoli (2008) l'ambiente dove tre di esse si trovano (quella della scheda presente è infatti in una sala adiacente, mentre il peduccio sud est è di restauro) doveva essere in origine un portico creato per unire due case che in quella forma unitaria costituirono il primo nucleo del Palatium communis. Nel 1209 infatti un documento (copia di uno del 1203) riporta che un atto venne stipulato sotto una struttura detta trasanna che nel linguaggio della prima metà del secolo XIII indicava un passaggio coperto. Sulla base dell'esistenza quindi della struttura viene avanzata da Sannipoli la datazione delle mensole architettoniche (XII secolo exeunte-XIII secolo ineunte). Il particolare della treccia, o del nastro intrecciato, ricorre anche in alcune delle strutture venute alla luce già durante il restauro condotto da Cornelio Budinis nei primi anni '30 del secolo XX: una ghiera con questa decorazione è infatti riconoscibile nella colonnina della nicchia della parete sud del cortile, la stessa colonnina che reca un'altra ghiera decorativa con una sequenza di punte di diamante. La colonnina sostanzialmente si pone come elemento mediatore degli elementi decorativi dei peducci antropomorfi e dei frammenti attualmente scomposti e depositati presso il deposito di Palazzo Ducale, forse parte di una fontana duecentesca. Se le tipologie decorative fossero realmente rapportabili tra di loro emergerebbe un quadro omogeneo, almeno per alcuni di questi aspetti, di quello che doveva essere il sistema decorativo del nucleo del potere eugubino prima della decisione di spostarlo verso una zona della città più a valle, almeno dal 1321
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000216337
  • NUMERO D'INVENTARIO 473
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale - Gubbio
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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