Immacolata Concezione tra S. Florido, S. Amanzio, Adamo ed Eva

dipinto,

Personaggi: Madonna; angeli; Dio Padre; San Florido; S. Amanzio; uomini; Eva; Adamo; diavolo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro
  • LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è ricordato dal Mancini (1832) sull'altare maggiore della chiesa del convento delle Murate e successivamente dal Mannucci (1878), dal Fanfani (1927), dall'Ascani (1969). Lo indicano, ad eccezione del Fanfani che lo giudica di pittore ignoto, vicino allo stile del fiammingo Pietro Martino o Pietro Marten d'Anversa, ed appartenente al Monastero di S. Cecilia e quivi portato quando quest'ultimo venne unito a quello "del Paradiso, il che avvenne il dì 6 Gennajo dell'anno 1658" (Mancini). L'opera è di certo una copia dell'"Immacolata Concezione" di Nicolò Circignani detto il Pomarancio, in origine sull'altare della SS. Concezione nella chiesa di S. Francesco a Città di Castello ed oggi esposta alla Pinacoteca Comunale, dove risulta già collocata nel 1878. Simile è l'impostazione scenica con la Vergine in alto tra gli angeli, e i "Protoparenti" Adamo ed Eva in basso, con uguale somiglianza fisiognomica ma in opposte posizioni e con drappi panneggiati a mò di veste, come per sottolineare il rispetto verso il luogo di collocazione. Nel nostro dipinto compaiono poi i Santi protettori della città, a sinistra S. Florido, a destra S. Amanzio, con un'altra figura all'estrema destra con lo sguardo rivolto verso lo spettatore e quindi il probabile committete dell'opera. Nel dipinto del Pomarancio poi, al centro, v'è una figura demoniaca con catene e lunga coda, mentre nel nostro questo personaggio è sostituito da una figura femminile che cela però attributi demoniaci come gli artigli e la coda forse inserito come monito perenne verso le suore del monastero a cui era destinata l'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000146427
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • ISCRIZIONI in cartigli a destra e sinistra della Vergine - "IPSA CONTRIVIT CAPUT TU" "FILI VOLUIT POTUIT ET FECIT" - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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