dipinto, opera isolata di Bagazzotti Camillo (attribuito) (sec. XVI)

dipinto,
Bagazzotti Camillo (attribuito)
1536/ notizie fino al 1601

Al centro, in secondo piano, la Santa in ginocchio riceve la comunione da un vescovo rivestito da un ampio piviale damascato. Dietro le spalle di S. Lucia due chierici e diversi astanti. Sullo sfondo un porticato che si ap re su un paesaggio animato da figure a piedi e a cavallo. In primo piano a mezzo busto due personaggi barbuti, uno giovane l'altro vecchio, si rivol gono allo spettatore

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bagazzotti Camillo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Spello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Bagazzotti, erroneamente definito dal Lanzi (1795-6, p. 321; che probabilm ente confondendosi, dice di aver visto il dipinto in esame nella chiesa di S. Lorenzo a Spello) allievo o seguace di Sebastiano del Piombo ( e tale tesi è ribadita da Urbini, 1896, p. 392), iniziò invece il suo tirocinio a rtistico con Lorenzo Lotto (in fondo i due critici avevano però ravvisato la matrice lagunare), come ricorda il pittore stesso nel suo libro "Libro di spese diverse" (1538-1556, p. 35): "Camillo depintore da Camerino venne per stare a salario in mio aiuto de la pitura", e siamo in possesso anche di una nota di pagamento in data 6 febbraio 1555, riportata nei registri della S. Casa di Loreto al Bagazzotti per aver dipinto "li quadri del Cor o con Mastro Lorenzo Lotto nostro pittore". L'artista attivo nella città n atale ed in Umbria, ha un corpus molto ristretto di opere sicure (in tutto sei, compreso il dipinto in esame) che rilevano, oltre alla sua modesta l evatura, la propensione per temi religiosi e devozionali che nel colore de nso e cangiante mostrano il ricordo del maestro, anche se notiamo un ulter iore sviluppo del lottismo verso composizioni più complesse dal punto di v ista strutturale. Di ciò è un chiaro esempio la "Comunione di S. Lucia" pe r la scena principale volutamente decentrata, per le complicate architettu re sullo sfondo, per gli avviluppati panneggi e per "quell'acutezza manier istica espressa nel colloquio diretto a cui i donatori barbuti paiono inv itare lo spettatore) (R. Gresta, in A.A. V.V., 1981, pp. 503-4). Bagazzott i sente anche l'influsso di Pellegrino Tibaldi, attivo nella Basilica di L oreto tra il 1543 e il 1556. Il dipinto in esame è costantemente ricordato dalla letteratura locale, da Guardabassi (1872, p. 268) a Peppoloni-Frati ni (1978, p. 51)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000138779
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • ISCRIZIONI sul gradino al centro - "S.HOC SACELLUM AR(CHIEPISCOPO): D(OMINO). FRANCESCO DIVAE LUCIAE AD SUI D EVOTIONEM EX PROPRIO DICATUM ANNO MDLXXIII" / "CAMILLUS BAGAZOTUS CAMERS F ACIEBAT" - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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