motivi decorativi a candelabre ed elementi vegetali
decorazione pittorica
post 1750 - ante 1796
Leopardi Marcello (attribuito)
1750 ca./ 1795
Trombe di raccordo e pennacchi contornati da cornice policroma includente festone fiorito nei pennacchi: motivo di candelabre con elementi vegetali, rosette, anfore e tabelle istoriate nelle trombe: motivo di volute vegeta li includenti anfore, arpie, ghirlande e tralci fioriti
- OGGETTO decorazione pittorica
-
MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a tempera
-
ATTRIBUZIONI
Leopardi Marcello (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I dipinti ornano le pareti interne e la calotta del piccolo edificio a pia nta poligonale annesso alla Villa, sul suo lato O-SO. Una serie di finte s tatue raffiguranti Ercole, Diana, Minerva e Meleagro, personaggi mitologic i che qui simboleggiano le virtù complementari della forza morale, della c astità, della sapienza e dell'audacia, ornano le pareti. La cupola ribassa ta è invece decorata dal gruppo di Cupido in volo insieme a 2 putti dispen satori di fiori: la composizione allude alle gioie che l'amore riserva e c he completano quelle derivanti dalla conoscienza. Interessante notare come la figura principale mostri notevoli analogie con i numerosi studi di "An geli in volo" inclusi tra i 31 disegni di Marcello Leopardi che compongono l'album donato all'Accademia di Belle Arti di PG dall'intagliatore Federi co Benvenuti nel 1877, e parzialmente pubblicati da Francesca Cristoferi: essi sono in gran parte riferibili agli affreschi delle volte delle navate laterali del duomo perugino realizzati dal Leopardi tra il 1782 e il 1789 . Su unghie e pennacchi della cupola, completano la decorazione grottesche e candelabre. E' documentato che gli Oddi utilizzarono l'edificio come sa la di studio e biblioteca, e così è ricordata anche dall'Ansidei, nel suo poema celebrativo dedicato alla Villa del Colle nel 1835 (cfr.Maovaz-Ranfa - Romano, 1998, p.8ss.). In seguito a tale utilizzo, l'ambiente venne deco rato secondo il gusto neoclassico, probabilmente ad opera di Marcello Leop ardi (1750 ca-1796), pittore marchigiano ma di formazione romana, attivo a Perugia a partire dagli anni '80 del XVIII secolo e impegnato in importan ti commissioni nel duomo, in varie chiese, oratori e palazzi nobiliari del la città (v. Cristoferi F., 1978, pp.175-186); oltre che a Foligno, dove g li affreschi di palazzo Lezi-Marchetti sono considerati il suo capolavoro (cfr.Pittura Italia Settecento, 1989, p.339). Il leopardi fu un decoratore già decisamente neoclassico, e determinanti furono per la sua aggirnata p reparazione i contatti e le continue frequentazioni con l'ambiente romano: prima l'alunnato presso Tommaso Conca, poi l'esperienza dell'Accademia de i Pensieri con Felice Giani, esperienza orientata verso un neoclassicismo autoctono sensibile agli stimoli della grande pittura italiana del XVI e X VII secolo. Nel Leopardi questa esperienza approderà ad un classicismo neo -carraccesco aggiornato sugli insegnamenti del Mengs e sulle scoperte arch eologiche di Ercolano, in grado di offrire soluzioni decorative originali in linea con il gusto e con le produzioni più alla moda della capitale. Riguardo alle vicende storiche che interessano la Villa, i suoi giardini e le dipendenze, ricordiamo che è nel corso del XVIII secolo che il parco, originariamente limitato al parterre all'italiana sul lato N-NE della Vill a, subisce notevoli trasformazioni in base ad un articolato progetto aggio rnato al nuovo stile francese che amplificava, sulla scala del grandioso e del monumentale, l'impianto formale ripreso dal giardino all'italiana. Ri guardo a tale progetto ci sono pervenuti 12 disegni - acquisiti dalla Sopr intendenza B.a.a.a.s. dell'Umbria e recentemente pubblicati nel testo di M aovaz, Ranfa e Romano (Maovaz M., Ranfa A., Romano B., Studio preliminare sul restauro del Giardino storico e del parco di "Villa del Colle del Card inale", 1998, pp.11 ss.) - a firma "Capitano Adriani" e "Giuseppe Alemanni ". Evidentemente ispirati, con puntuali corrispondenze, al trattato settec entesco "La theorie et la pratique du Jardinage" di Antoine Joseph Dezalli er D'Argenville, essi forniscono indicazioni utili a ricostruire i princip ali interventi effettuati tra il 1729 - anno cui risale la già menzionata mappa catastale Chiesa dove tali interventi non risultano ancora realizzat i, mentre ben evidenziato è il parterre cinquecentesco a NE - ed il 1795 c ui datano alcuni dei progetti menzionati. Si tratta in particolare della r ealizzazione del giardino pensile con ninfeo sul lato S-SO della Villa, de l Giardino d'Inverno su quello S-SE ad una quota superiore e dell'allestim ento della maestosa emiciclica "Piazza grande" inserita, con fine scenogra fico e prospettico, altermine del viale d'accesso, oltre al rinnovamento d elle zone già esistenti secondo il nuovo gusto. Dunque, a partire da quest a fase, si procede ad una ridefinizione dell'area circostante la Villa e c ompresa entro il quadrilatero indivuaduato ai vertici dai 4 annessi princi pali ed originari, pianificata secondo schemi articolati a diversi livelli del parco e progettati per rispondere alle varie esigenze, a partire da q uella estetica di fornire prospettive allettanti e scenografiche dell'edif icio e del giardino, a quella funzionale di rendere fruibile il parco nell e diverse stagioni e di fornire apparati specifici per le varie attività l udiche e ricreative. Con il secolo successivo, sull'onda delle
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000078736
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0