Cinghiale Caledonio

tessuto, (?) 1500 - (?) 1599

lino in armatura diagonale a occhio di pernice e cotone per trame lanciate e serrate. Tovaglia decorata a doppie liste semplici di cui le tre interne racchiudon o moduli decorativi diversi. I moduli sono uguali in entrambe le cascate. MOD.DEC.: di una cascata, come da fotografia: a) cervidi affrontati ad alb ero della vita sui cui rami poggiano uccelli ad ala rialzata. Uccelli, alb eri a pigna, fiori a quattro petali riempono gli spazi liberi; b) cavalier i in armatura con spadone su cavalli impennati e affrontati, uccelli e alt ri elementi di riempimento. Scritta in caratteri gotici sull'estremità sup eriore e inferiore del modulo. c) unicorni impennati sopra cinghiali, tutt i affrontati ad albero stilizzato, uccelli e fiore a quattro petali entro orbicoli a riempimento. COLORI: fondo bianco avorio, decorazione blu indac o

  • OGGETTO tessuto
  • MATERIA E TECNICA lino/ tessuto/ trama lanciata
    cotone
  • MISURE Lunghezza: 222
    Larghezza: 93
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Centrale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Manifattura Toscana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La dimensione della tovaglia (ca. 230 X 100) e la iconografia profana, rim andano ad uno dei pochi esemplari rimasti per uso profano e non ecclesiast ico. A confermare questa tesi è la presenza della scritte sul modulo centr ale di stampo gotico-cortese. Dietro ogni cavaliere, posto in posizione ce ntrale, vi è collocato un oggetto che pare essere uno stemma familiare (un 'ancora?). Gli studiosi, tra cui anche i vecchi proprietari, riferiscono t ale iconografia all'episodio mitologico di Meleagro e il cinghiale di Cale donia, poiché questo tema viene ripreso spesso nel repertorio iconografico delle corti rinascimentali italiane e rappresentato anche nella ceramica. A conferma di ciò la Baldelli Bombelli cita, su indicazione della Dott.ss a Biscontini Ugolini Grazia, un piatto di Mastro Giorgio da Gubbio datato 1528. Dal punto di vista stilistico ci troviamo di fronte ad un pezzo di e ccezionale eleganza e raffinatezza, sul cui telaio, date le sue grandi dim ensioni, devono aver lavorato almeno tre uomini. La espressività quasi pit torica di certi particolari come il cinghiale, l'unicorno, il cavaliere, i l giusto rapporto tra modulo e personaggi, portano a pensare ad un prodott o proveniente da una manifattura importante. Il pezzo in esame è citato co me facente parte della collezione Rocchi fin dagli inizi del XX secolo (19 18). Iconografia simile è presente in un esemplare già donato dal Rocchi a lla GNU nel 1925 ( Inv. 911/00017115). E' possibile che il Rocchi si rifer isca al nostro esemplare, quando nell'articolo del 1918 (p. 14), parlando di cavalieri dice che si affrontano " fra iscrizioni in gotico abbreviato e che l'illustre paleografo Soldi Colber dopo molto studio volle spiegare - CAVALIERE DI COR BOLLENTE MI BATTO PER L'ONORE DELLA MIA DAMA - ". Per n otizie su repertorio iconografico, vedi scheda 00016802 e segg. Per notizi e sulla collezione Ugolini Biscontini ex Rocchi, vedi scheda 00075729
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075752
  • NUMERO D'INVENTARIO 414/1351
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • ISCRIZIONI interna a modulo centrale - Trascrizione impossibile da fotografia. Necessaria decodifica direttamente dal pezzo. Motto a caratteri abbreviati. Rocchi 1918 p. 14 - dal paleogra fo Soldi Colber: CAVALIERE DI COR BOLLENTE MI BATTO PER LA MIA DAMA - caratteri gotici - italiano volgare
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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