Madonna con Bambino e Santi

dipinto ca 1410 - ca 1440

Tavola cuspidata costituente la parte centrale di un trittico

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 55,8 cm
    Larghezza: 27,4 cm
    Spessore: 3,9 cm
  • ATTRIBUZIONI Maestro Della Madonna Lazzaroni (attivo Toscana, Dal 1395)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Francesco Di Cenni Di Ser Francesco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
  • INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro proviene dall'Accademia di Belle Arti, dove pervenne con le demaniazioni del 1810, ma se ne ignora l'originaria collocazione. Santi (1969, p. 129 con bibliografia precedente) lo attribuisce ad un minore fiorentino che si ispira a Rossello di Jacopo Franchi nell'uso di forme minute e tondeggianti. Garibaldi (2015, pp. 334-335) ne ripercorre la vicenda, a partire da Carattoli (1878) che ricorda che il dipinto (registrato come "Tavoletta cuspidale centro di un trittico") venne acquisito a seguito della demaniazione del 1810. Toscano (1971) identificava l'edicoletta con quella descritta al n. 60 dell'Elenco redatto dalla Delegazione Apostolica del 1810-11, relativo a Perugia, Città di Castello, Fratta e Citerna, tra le opere candidate alle requisizioni e così descritta "Chiesa de' Morti. Monte Luce. 60. Un quadro rappr.e la Madonna col motto a pie' di ave Maria. Di buon autore. Antichissimo; in tavola". Simile è la segnalazione nei Processi verbali..., dove nella chiesa di Monteluce dopo il Noviziato, si ricorda "Nella Chiesa dei Morti. Un quadro in tavola rappresentante la Madonna col motto appiedi Ave Maria= dipinto anche al di dietro con alcuni Santi= antichissimo" (1810, fasc. 28). Nell'Inventario dell'Accademia del 1821, tra le opere di piccolo formato, è ricordato "un quadro bislungo, con la Madonna e quattro Santi" nella Camera dell'Archivio "nella parete della porta quando si entra" (BAP, ms. 3005, c. 57v). Recentemente Zappasodi (2022, pp. 158-161) ha ricordato, sulla scorta di Boskovits (1973) che le due ante del trittico originario sono conservate presso i depositi della Pinacoteca Civica di Gubbio. In quella occasione lo studioso ungherese aveva circoscritto l'attribuzione a Cenni di Francesco di ser Cenni. Zappasodi riconosce nei modi espressi nella edicola inv. 60 dei richiami a Cenni di Francesco ma rileva che il "disegno è più insicuro, i volumi più dilatati e gonfianti, il linguaggio è più accostante e gli ornati sono meno preziosi ed eleganti" mostrando quindi "i caratteri propri di un altro prolifico pittore fiorentino, partito da modelli orcagneschi e presto attratto da maestri come Andrea Bonaiuti e proprio Cenni di Francesco" che lo studioso riconosce nel pittore isolato precedentemente da Richard Offner come Master of the two Madonnas e poi ribattezzato Maestro della Madonna Lazzaroni attraverso il confronto con una Madonna dell’Umiltà transitata nella collezione parigina del Barone Michele Lazzaroni. A supporto della sua proposta, Zappasodi propone il confronto con una tavola (distrutta nel 1944) già nella Pinacoteca Comunale di Arezzo e con un trittichetto (p. 161, fig. 5) "prossimo nei volti stondati e paffuti delle figure femminili e nel decoro assai semplice dell’oro, animato da bolli che ornano sia le fasce perimetrali sia le grandi aureole."
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016118
  • NUMERO D'INVENTARIO 60
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • ISCRIZIONI nella cornice in basso - AVE MARIA GRAT.. - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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