Cristo crocifisso con la Madonna, Santi e angeli

croce dipinta, ca 1290 - ca 1290

Croce sagomata in legno di pioppo costituita da un'asse verticale sulla quale si innesta il braccio orizzontale mediante due traverse verticali fisse; l'aureola a rilievo è lavorata a parte e inchiodata alle assi. Al di sopra di essa si nota un chiodo ribattuto facente parte dell'originario sistema di ancoraggio. Sulle giunzioni sono incollate strisce di pergamena per regolarizzare la superficie. Sottili incisioni che fungevano da disegno preparatorio si notano sugli strati preparatori, mentre la lamina d'argento è applicata su bolo e dorata con mecca. La decorazione delle aureole sono eseguite a bulino e colore rosso. A seguito dell'ultimo restauto è stata recuperata la cromia originaria, rimuovendo le grossolane ridipinture e mettendo in luce le pennellate sottili e sovrapposte

  • OGGETTO croce dipinta
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 174 cm
    Spessore: 10,5 cm
    Peso: 19,5 cm
    Larghezza: 154 cm
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Montelabate (attivo Umbria, Ultimo Quarto Sec. Xiii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Croce pervenne alla Galleria dall'Accademia di Belle Arti, ma se ne ignora la collocazione originaria. Nell'inventario del 1918 è riportata la provenienza dalla Badia Celestina ma la notizia non ha trovato conferma. Attribuita da Santi (1969, p. 33 con bibliografia precedente) ad un pittore umbro della fine del XIII secolo, viene inserita da Boskovits (1973, pp. 9-10) nel catalogo del cosiddetto Maestro di Montelabate (cfr. Fratini 1986, II, p. 622), cui assegna anche una Crocefissione staccata dalla Badia Celestina ed oggi in Galleria (inv. 1032), un Crocefisso nel Museo di Filadelfia, due affreschi nell'ex abbazia di Montelabate ed un affresco nel parlatorio dell'ex convento di Santa Giuliana a Perugia (Boskovits 1981, p. 8). Todini (1989, I, p. 158), accogliendo questa proposta, aggiunge tra le opere del maestro due scomparti di predella conservati uno a Filadelfia e l'altro in collezione privata. Mencarelli (1994, pp. 52-54), anche sulla scorta dei dati emersi nel corso del restauro, ha ritenuto di dover espungere questo lavoro dal catalogo del Maestro di Montelabate e ha proposto una più generica attribuzione ad un anonimo perugino attivo nella seconda metà del XIII secolo. Tale ipotesi è stata in parte smentita da Piagnani (2008). Per un riesame completo dell'opera si veda il catalogo della Galleria (Garibaldi, 2015, pp. 145-146 con bibliografia precedente) e la recente scheda di Alessandro Delpriori nel catalogo della mostra tenutasi a San Pietroburgo nel 2021 (pp. 185-186, scheda 4): lo studioso segnala la innovativa presenza dei due Angeli ploranti nei tabelloni alle estremità della traversa (particolare che già si trova in un'altra croce attribuita allo stesso autore, Museum of Fine Arts di Filadelfia) e sottolinea, seguendo De Marchi, il probabile alunnato diretto del Maestro di Montelabate presso il Maestro dei Trittico Marzolini e sensibile ai modi del Maestro di San Francesco, riqualificando in positivo il giudizio di un pittore ritenuto a lungo caratterizzato negativamente in senso popolaresco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016076
  • NUMERO D'INVENTARIO 15
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • ISCRIZIONI nella testata della Croce - IHS - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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