flagellazione di Cristo

dipinto,
Capanna Puccio (attribuito)
notizie secondo quarto sec. XIV

Il Cristo è legato con le mani dietro la schiena, alla colonna centrale di uan sala; è nudo con i fianchi avvolti da un perizoma, il capo crucisegna to chino sulla spalla destra. Viene percorso con flagelli da due aguzzini, posti simmetricamente ai suoi fianchi

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Capanna Puccio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Assisi (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco con la crocifissione proviene dalla chiesa confraternitale di S an Rufinuccio ad Assisi, dove insieme alla flagellazione e alla deposizion e nel sepolcro, costituiva un grande trittico murale posto nella parete di fondo, al di sopra dell'altare. Nell'ambiente è superstite una figura di S. Antonio Abate dipinta sul pilastro dell'arco trionfale che separa l'are a presbiteriale dalla navata. Strettamente collegato ad un omogeneo gruppo di affreschi dispersi in varie chiese di Assisi (Incoronazione della Verg ine e Storie di S. Stanislao nella cantoria della Basilica Inferiore diS. Francesco, Crocefissione nella Sala Capitolare del Savro Convento, Madonna con Bambino e San Francesco nella Pinacoteca Comunale, Crocefissione ed A nnunciazione in S. Apollinare, Madonna e Santi in Santa Chiara) il Trittic o di San Rufinuccio ne ha seguito le vicende critiche, che sulla scorta di contrastanti notizie riportate dal Vasari (Le Vite, ed. a cura di M. Mila nesi, Firenze 1973, I, p. 402-404: 450; 627.) Vi hanno visto in più ripres e la mano dei fiorentini Maso, Giottino e Stefano, o dell'assisiate Puccio Capanna. Attribuito a Maso da R. Van Marle (1924, p. 120), E. Zocca (1936 , p. 234) E. P. Toesca (1951, p. 632) ad un "Maestro colorista" da L. Cole tti (1946, p. 42), l'intero gruppo venne assegnato in un memorabile interv ento di R. Longhi (1951, p. 32) a Stefano Fiorentino. Nel 1956, G. Abate ( Per la storia e per l'arte della Basilica di Assisi), in "Miscellanea Fran cescana", 1956, pp. 25-30) pubblicava l'atto di allogazione a Puccio Capan na e Cecce di Saraceno di una maestà da dipingere in una porta cittadina, nella quale L. Marcucci (1963, p. 26) riconosceva il frammento conservato nella Pinacoteca Comunale. Alle stesse conclusioni giungeva indipendenteme nte P. Scarpellini (1969, p. 258-262) che restituiva al mestro assisiate i l gruppo di opere. L'autore inoltre, distingueva all'interno del trittico murale di San Rufinuccio la mano di Puccio Capanna, a cui spetta la Crocif issione, da quella di un latro collaboratore, autore della Deposizione, al quale attribuiva un acRocidfissione nella Cantoria della Basilica di S. F rancesco, con l'ipotetico nome di Cecce di Saraceno. In seguito F. Todini (1979, pp. 41-42) negava tale accostamento e identificava collaboratore in una serie di affreschi nella Maestà della Villa, presso S. Egidio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000006894
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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