Santo Stefano

dipinto ca 1400 - ca 1405

Tavola dipinta, con fondo oro punzonato, con cornice cuspidata e intagliata. La cornice, dai profili regolari nel registro principale, poggia su una base rettangolare decorata. La cuspide presenta una semplice decorazione a uncini sporgenti; mancante la sommità e un frammento sporgente del laterale sinistro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ doratura/ pittura a tempera
    legno, intaglio
    oro/ punzonatura
  • ATTRIBUZIONI Di Luca, Spinello (1350-1411)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia di Firenze
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera, detta di un Anonimo fiorentino negli inventari (es. inventario 1890), venne riconosciuta di mano di Spinello Aretino da Luciano Bellosi nel 1965 (BELLOSI, 1965), contrariamente a quanto concluso da Richard Offner che, circa trenta anni prima, l’aveva assegnata al pittore Mariotto di Nardo (BOSKOVITS, 2010). Le dimensioni contenute della tavola hanno suggerito l’ipotesi che potesse trattarsi di un possibile componente per uno stendardo processionale; un’osservazione più accurata ha però escluso tale possibilità per la mancanza di evidenti segni di ancoraggio o di supporto per un’asta di sostegno. Più plausibile sembra l’ipotesi della sua collocazione su un pilastro. Riguardo l’origine e la committenza dell’opera, Boskovits (BOSKOVITS, 2010) la identifica con quella annotata in due documenti redatti nel 1782 alla soppressione della Camera di Commercio di Firenze, per la precisione le Note dei quadri e la Stima dei quadri, facenti riferimento alle opere conservate presso l’istituzione che aveva da tempo riunito in sé le arti e le corporazioni di Firenze; in particolare è presa nota di una pittura raffigurante Santo Stefano, collocata nella stanza dell’Archivio dell’Arte della Lana, potente corporazione fiorentina che riconosceva nel santo il suo protettore. A confermare questa ipotesi sarebbe anche la presenza dell’emblema della Corporazione, sia nella bandiera sul pennone retto da Santo Stefano, che nella decorazione della base della cornice, in cui figura l’Agnus Dei argentato con l’aureola e la bandiera del comune di Firenze. La datazione più convincente per l’opera sembra essere quella che la colloca nel primo decennio del Quattrocento, ultimo periodo della vita del pittore (BOSKOVITS, 2010). In quello stesso periodo Spinello si sposta molto, impegnato in particolare a Siena, presso la Cattedrale e il Palazzo Pubblico tra il 1404 e il 1405 (TARTUFERI, 1998), per poi tornare ad Arezzo per l’affresco datato 1408 nella chiesa di San Domenico. Un’ipotesi ventilata nel commento critico alla scheda del dipinto del catalogo della Galleria dell’Accademia di Firenze è quella della sua possibile collocazione su un pilastro della chiesa di Orsanmichele di Arezzo, la chiesa delle Arti, dove nel 1392 la Corporazione aveva collocato un altare con l’immagine del santo; l’autore sembra comunque non accogliere questa ipotesi che situerebbe la tavola in un arco cronologico precedente al 1392, contraddicendo le considerazioni della critica su aspetti più strettamente stilistici più vicini ai primi anni del XV secolo. Inoltre, l’opera della Galleria fiorentina, messa a confronto con le tavole delle altre corporazioni esposte sui pilastri della chiesa, non sembra essere affine, soprattutto per le sue ridotte dimensioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901402449
  • NUMERO D'INVENTARIO 6287
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Galleria dell'Accademia di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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