motivi decorativi floreali e stemmi
Tappeto in vello di lana su armatura di lana e nodo asimmetrico. Il tappeto ha un'insolita forma a croce, strutturato in modo da simulare due tappeti che si incrociano sotto un terzo centrale di forma quadrata. La parte centrale presenta in mezzo una decorazione a medaglione circolare in azzurro attorno alla quale è presente un'ordinata composizione di foglie falciformi e palmette su fondo rosso che termina nei quattro angoli con quarti di medaglioni appena accennati e sempre in azzurro. Tutta la parte centrale è contornata da una sottile cornice giallo oro profilata di nero. Le quattro bandelle laterali presentano un disegno di bordura a palmette e foglie falciformi su fondo rosso racchiuso da una doppia cornice minore a fondo azzurro e verde con un disegno a meandro in bianco e avorio profilato di rosso e piccoli fiorellini stilizzati in giallo che fuoriescono da steli rossi. La fascia di bordura centrale è separata dalle cornici secondarie per mezzo di sottili strisce a tinta unita di colore giallo, giallo-verde e avorio, tutte profilate di nero. Al centro di ogni lato della bordura uno stemma non identificato anche perchè di non facile lettura. Lo stemma con campo azzurro presenta un sole nel capo e una forma curva in punta mentre nella parte centrale una forma bianca e gialla di difficile lettura. Questo complesso sistema di bordura circonda su tre lati degli stretti pannelli rettangolari a fondo azzurro, che sul quarto lato sono direttamente accostati al quadrato centrale separati solo dalla striscia di contorno. I quattro pannelli rettangolari azzurri sono uguali a due a due e presentano lo stesso disegno a piccole rosette ottagonali in giallo e avorio profilate di rosso disposte in file parallele, sfalsate a alternate a coppie affrontate di foglioline rosse dalla forma a ombrello tipica dello stile mamelucco
- OGGETTO copritavolo
- AMBITO CULTURALE Manifattura Egiziana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Comunale
- INDIRIZZO Piazza Duomo, 2, San Gimignano (SI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Chellini riporta nell'inventario (cfr. DFMS0000000002) che il tappeto da tavolo si trovava esposto nella sala della Trinità dentro una vetrina fissata a muro, a due sportelli con sei vetri. Bartalini, nel suo inventario (cfr. DFMS0000000001) scrive che era collocato nel Museo d'Arte Sacra e si trovava ancora lì in deposito, prima del restauro del 1992. Nel documento relativo al prestito per la mostra di Venezia si legge che si coglieva l'occasione per smantellare il montaggio non corretto del tappeto (esposto in verticale e fissato ad un supporto ligneo con dei chiodini) per prevedere una nuova sistemazione che indicasse la sua funzione di tappeto da tavolo all'interno del riallestimento della Pinacoteca civica, prima esposto in sala 1 e di recente, nel 2016, spostato nella Camera del Podestà. Per quanto riguarda il tappeto cruciforme la tradizione vorrebbe che fosse appartenuto a Paolo Orsini, che nel 1502 lo avrebbe donato a Cesare Borgia, il quale a sua volta lo donò a Machiavelli che lo avrebbe portato a San Gimignano. Questa suggestiva storia contrasta con l'opinione ormai unanimemente diffusa tra gli studiosi, che i tappeti di questo genere, nello stile floreale della corte ottomana, non possono essere stati prodotti in Egitto prima del 1517-20. Sempre Chellini riporta che il tappeto da tavolo figurò alla mostra di Castel Sant'Angelo in Roma e che nel 1930 fu inviato alla mostra Persiana di Londra
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901400140
- NUMERO D'INVENTARIO PCP029
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Musei Senesi
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0